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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Ennio Fantastichini

• Gallese (Viterbo) 20 febbraio 1955. Attore. Da ultimo visto al cinema nel debutto alla regia di Claudio Amendola, La mossa del pinguino (2014), è stato anche il capo di Fabio Volo in Studio illegale (Umberto Carteni, 2013) e il Karim di Ciliegine (Laura Morante, 2012). A teatro monologhista nel Beniamino di Spears (2013/2014) e con Isabella Ferrari ne Il catalogo di Carrière (fino al 2012). In tv visto nel ruolo del magistrato Francesco Coco nell’episodio Il giudice della serie Anni spezzati (Graziano Diana, 2013).
• Per Ferzan Ozpetek è stato il gay tradito e abbandonato di Saturno contro (2007) e il duro padre con figlio omosessuale di Mine Vaganti (2010, David e Nastro d’argento come miglior attore non protagonista). Altri ruoli rilevanti: il sicario di Notturno bus (Marengo, 2007), il padre di Prova a volare (Cicconi Massi, 2007), il pugile fallito di Two fists, one heart (Seet, 2008), il sindaco di Torre Annunziata in Fortapàsc (Marco Risi, 2008). Tra le altre, nel cast delle miniserie tv Il mostro di Firenze (Antonello Grimaldi, 2009), Tigri di carta (2008) e Karol - un uomo diventato Papa (2005).
• Infanzia a Fiuggi. Figlio di un maresciallo dei carabinieri: «Mio padre chiamava mia mamma al balcone: “Giulietta, aggiungi un piatto di pasta, che abbiamo arrestato uno e deve mangiare”. Erano innamorati persi, non smettevano mai di toccarsi. Un modello meraviglioso, che ho passato la vita a distruggere. La notte li sentivo... quante scopate si facevano. Eppure, hanno avuto tre figli tutti depressi. A 18 anni mi sono sposato per poter dormire con la mia ragazza. A 19 ci siamo lasciati» (a Marina Cappa).
• «Nato a teatro con Dario Fo, Memé Perlini, Falso Movimento, ha alternato il cinema con la tv, anche se è stato soprattutto il cinema con film come Porte aperte di Gianni Amelio, La stazione di Rubini, Una storia semplice di Emidio Greco, Ferie d’agosto di Virzì ad avegli fatto conquistare stima e notorietà» (Simonetta Robiony).
• «Da Fiuggi ero scappato a 15 anni. A Roma, poi a Milano con Dario Fo. Dall’estremismo mi salvò l’etica. Optai per il palco, esordii al cinema nell’82 e tempo dopo incontrai Gianni Amelio e il mio maestro, Volonté» (a Malcom Pagani) [Fat 15/11/2013].
• Con Volonté girò Porte aperte (Gianni Amelio, 1989) con il quale vinse un Nastro d’argento (miglior attore non protagonista): «Il Volonté di Petri, quello di Indagine su un cittadino, fu il lampo che mi destinò al mestiere (...) Sul set cerco un dialogo, però lui mi sfugge, non mi rivolge parola e non mi saluta mai. A film finito ricevo una telefonata: “Ho fatto il pollo con i peperoni. Ti aspetto” (...) Trovo l’indirizzo e arrivo a Velletri: “Adesso possiamo diventare amici (...) in Porte aperte eravamo antagonisti e i nemici non mangiano mai insieme”» [a Pagani, cit.].
• Alberto Sironi, regista del Commissario Montalbano: «Fantastichini era il più somigliante al Montalbano letterario di Camilleri, ma non si presentò al casting» (a Vittorio Zincone) [Set 24/2/2011].
• «A differenza di molti colleghi sono convinto che si possa fare anche una buona fiction. Purché sia breve».
• «Alla tregua ha continuato a preferire la guerra permanente e all’ingaggio facile la sperimentazione. “Io la merda non la faccio. Neanche per due milioni di euro”» [Pagani, cit.].
• Vorrebbe debuttare da regista: «Ho già il titolo: Peccato per noi. Una storia cattiva in cui un fratello tiene in stato di schiavitù il sangue del suo sangue. La natura è spietata, la famiglia un inferno e io non ho più bisogno né voglia di consolare o di essere consolato» [a Pagani, cit.].
• Ha avuto problemi con l’alcol: «Era il prezzo della mia malinconia. Ho frequentato gli Alcolisti anonimi, a loro devo molto».
• Subì molestie sessuali: «A 12 anni, successe all’oratorio, con un prete di passaggio. Ma avevo reagito. Credo che altri abbiano ceduto» (a Marina Cappa) [Vty 16/10/2013].
• Avance da parte di altri uomini: «Come tutti, qualche esperienza l’ho avuta. Per la mia generazione, dire di no era borghese, dovevi essere disponibile dal punto di vista mentale, ma quelle due-tre volte che è successo non mi sono trovato» (ibid.).
• Da giovani «vivevamo solo per l’oggi. Univamo i letti, legavamo le lenzuola, allargavamo anche plasticamente lo spazio del piacere. E trombavamo come ricci (...) Con un unico dogma: “Quello che è mio è tuo e quello che è tuo è mio” (...) Ma fu una breve fiamma, poi arrivò la violenza politica e ognuno prese la sua strada» [a Pagani, cit.].
• Un figlio, Lorenzo, avuto da Nadia: «Ha attraversato buona parte della mia vita. E con lei è finita malissimo. Tre cause: civile, penale e al tribunale dei minori. Volevo Lorenzo in affidamento. Non eravamo sposati e quindi per me era tutto più difficile, si pensava che dovessi versare l’assegno e basta».
• Fama di violento: «Siccome c’è una certa frustrazione nel non potermi mandare a quel paese, dicono che sono uno che dà cazzotti».
• «I parlamentari di oggi sono ingnobili. Tutti responsabili della tragedia, senza distinzioni». Sul Pd: «Peggio mi sento. Qualche mese fa mi hanno chiamato: “Signor Frantastichini, voterà alle primarie?”. E chi eleggete, il Papa? Aveva ragione Moretti, magari dicessero qualcosa di sinistra (...) Se questi sono i compagni, voglio emigrare altrove» [a Pagani, cit.].
• «M’intristisce il funarismo dilagante» [Sta 8/10/2010].
• «Sono pigro, non molto ambizioso e dentro il corpo di un adulto ho l’anima di un ragazzino. Non ho la sindrome di Peter Pan, io sono Peter Pan».
• Il fratello Piero è uno scultore e pittore.
• Fumatore.