30 maggio 2012
Tags : Roberto Faenza
Biografia di Roberto Faenza
• Torino 21 febbraio 1943. Regista. Tra i suoi film: Jona che visse nella balena (1993, David di Donatello per la regia), Sostiene Pereira (1995), Marianna Ucrìa (1997), I giorni dell’abbandono (2005). Nel 2007 I Viceré, kolossal storico dal romanzo di Federico De Roberto, accompagnato da polemiche ancora prima dell’uscita sugli schermi per la presunta vena anticlericale, ed escluso poi dalla Festa del Cinema di Roma (alla prima mondiale al Parlamento europeo, ci sono 400 deputati provenienti da Paesi di tutto il mondo e solo tre italiani). Nel 2011 il film documentario Silvio Forever (sceneggiatura di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo), dove viene ricostruita l’ascesa politica di Silvio Berlusconi, e il film tv Il delitto di Via Poma sull’assassino di Simonetta Cesaroni. Nel 2012 Un giorno questo dolore ti sarà utile, tratto dal romanzo di Peter Cameron. Da ultimo Anita B. (2014), ispirato al romanzo autobiografico Quanta stella c’è nel cielo di Edith Bruck co-sceneggiatrice della pellicola.
• «Ho appreso di essere ebreo verso i sedici anni al liceo. I miei genitori non me lo avevano detto perché volevano proteggermi. Sono nato in una cantina a Torino nel 1943 e Primo Levi era un cugino di secondo grado di mia madre. Mi hanno battezzato per proteggermi, ma ora sono ateo» [Sta 29/12/2013].
• «Gli americani usano i film per fare i soldi e noi usiamo i soldi per fare i film».
• «Ha un posto importante nella storia del cinema politico per avere diretto l’unico documentario satirico sulla Prima Repubblica, un film diventato oggetto di culto: Forza Italia! Scritto nel 1977 con Antonio Padellaro e Carlo Rossella, allora giovani cronisti, montato e assemblato da Silvano Agosti e dall’aiuto regista Marco Tullio Giordana, Forza Italia! è un impietoso Blob sulla Democrazia cristiana. Filmati, interviste e frammenti “fuori onda”, alcuni doppiati, la maggior parte originali, dalle elezioni del 1948 al congresso del 1976, quello della rivolta dei giovani della sinistra contro i padri fondatori» (Barbara Palombelli).
• Rimpianse «la legge dc che obbligava il cinema americano a versare nelle casse italiane una quota dei suoi proventi. Ora sono state tolte queste tassazioni perché “i politici di centro-sinistra, per un malinteso ossequio o forse per sensi di colpa, hanno ceduto all’impero culturale su tutti i fronti”» (Paolo Conti).
• Insegna Teorie e tecniche del linguaggio cinematografico alla Sapienza di Roma.