30 maggio 2012
Tags : Alessandra Facchinetti
Biografia di Alessandra Facchinetti
• Bergamo 2 giugno 1972. Stilista. Dal febbraio 2013 direttore creativo di Tod’s. Primogenita di Roby Facchinetti dei Pooh (e di Mirella Costa). «Gli eccessi non sono più contemporanei».
• Diploma alla Marangoni di Milano, dopo l’esordio professionale a Miu Miu, dal 2004 al 2006 fu a capo di Gucci (succedendo a Tom Ford) e poi direttore creativo per le collezioni donna di Valentino (debutto a Parigi il 28 febbraio 2008), quando quest’ultimo lasciò la passerella.
• L’esperienza con Valentino si concluse dopo pochi mesi: nell’ottobre 2008 un comunicato stampa del fondo Permira (proprietario della griffe) annunciò il sollevamento dell’incarico «a seguito di disallineamenti con la visione aziendale». «Apprendo dalla stampa quello che la Valentino non mi ha comunicato a voce o per iscritto: che la mia collaborazione è terminata», commentò lei. Dopo due anni e mezzo il ritorno nel mondo della moda, con Pinko, l’azienda di fast fashion fondata a Fidenza da Pietro Negra, per il quale curò la linea Uniqueness [Daniela Monti, Cds/9/2011].
• Nelle due collezioni parigine firmate da Alessandra Facchinetti, Valentino non si era mai fatto vedere (Gian Luigi Paracchini) [Cds 28/12/2009].
• Già prima dell’approdo alla Valentino l’operato della Facchinetti non era andato esente da dubbi. «Due sole collezioni, quelle che portano la firma unica di Facchinetti. Belle, nella linea che era stata di Ford, ma troppo costose, erano stati i commenti dei buyer. Soprattutto, si dice, avevano incontrato difficoltà sul mercato americano, fondamentale per Gucci. Secondo fonti non ufficiali, a Facchinetti sarebbe stata imputata anche una certa fatica nel costruire un team e l’aver messo l’accento più sulla collezione che sugli aspetti manageriali» (Maria Silvia Sacchi).
• 1,75 senza tacchi, «mora, occhi chiari, un fisico da modella, ha subito adottato un certo gusto calvinista del modo di lavorare milanese senza abdicare dal ruolo di tenerona. “Sono dolce, fragile, romantica”, dice per presentarsi. Le piace lavorare duro e infatti la sua grande esperienza pre Gucci è in casa Prada, massima espressione milanese di filosofia stilistica: poca mondanità, molto rigore» (Gian Luigi Paracchini).
• «Sognavo di lavorare nella moda, sin da bambina. Disegnavo e disegnavo vestiti. Volevo questo mondo ma mai e poi mai avrei immaginato di arrivare sino a qui. Adoravo Armani, Ferrè, Versace... Li stimo tutti. Stimo chiunque faccia questo mestiere».