Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Sara Errani

• Bologna 29 aprile 1987. Tennista. Miglior risultato, numero 10 della classifica Atp. Tra le prime al mondo in doppio con Roberta Vinci.
• Nel 2012 la svolta: agli Australian Open ha raggiunto, per la prima volta in un grande Slam, i quarti di finale nel singolo e la finale nel doppio. Vittoria ad Acapulco, a Barcellona, Budapest e Palermo. Roland Garros, conquistò a sorpresa la finale dove venne sconfitta da Maria Sharapova. Agli Us Open vittoria nel doppio (la prima coppia italiana a vincere due Slam in un anno), mentre venne eliminata in semifinale da Serena Williams. Agli Australian Open del 2013 dopo la vittoria ai quarti di finale contro le sorelle Williams, conquistò il primo posto nel doppio. Nuova vittoria ad Acapulco. Agli Open di Francia perse la finale del doppio e la semifinale singola contro Serena Williams. Al Masters femminile si classificò sesta per il singolo, arrivò in semifinale nel doppio.
• Cresciuta a Massa Lombarda. A 12 anni emigrò in Florida: «Papà Giorgio Errani (mediatore di frutta e verdura) e mamma Fulvia (farmacista) hanno investito almeno 60 mila euro l’anno per Sara, terraiola dal bel rovescio a due mani, spesso slice e dritto alla spagnola in top, tante smorzate e varietà, e risposte» (Vincenzo Martucci).
• Oggi vive e si allena a Valencia col coach Pablo Lozano.
• «A furia di giocare a burraco nelle trasferte di Federation Cup con le sorelle maggiori - Francesca Schiavone, Flavia Pennetta e Roberta Vinci -, Sara ha imparato a vincere» (Gaia Piccardi) [Cds 5/3/2012].
• «La giocatrice tascabile (164 cm) con le gambe di caucciù» (Corriere della Sera).
• «Non sono occhi da tigre, serrati a fessura in una smorfia di risolutezza. E neppure occhi da valchiria, dilatati dalla tensione. Sono laghi, placidi e profondi. Gli occhi della vera passione, che consente a una ragazza minuta di domare furenti gigantesse» (Massimo Gramellini) [Sta 8/6/2012].