30 maggio 2012
Tags : Corrado Guzzanti
Biografia di Corrado Guzzanti
• Roma 17 maggio 1965. Attore. Figlio del giornalista Paolo, fratello delle colleghe Sabina e Caterina. Grande successo dal 1992 grazie ad Avanzi (Raitre). Poi Tunnel (1994), Pippo Chennedy Show (1997), L’ottavo nano (2001), l’esilarante Padre Pizarro di Parla con me (2005) e una parte da guest star in Boris 2 (2008). Nel 2006 diresse e interpretò Fascisti su Marte. «Penso che il teatro sia meglio della tv e che il cinema, troppo spesso invece, sia stato per i comici peggio della televisione».
• Formidabile imitatore (Tremonti, Rutelli, Venditti, La Porta) e creatore di personaggi (Vulvia, Rokko Smithersons, Dottor Armà ecc.): «Il fascino di un personaggio sta nel suo modo di esprimersi, nella sua filosofia. Più che prenderlo in giro vorrei impadronirmi della sua personalità, appropriarmi del modo di comunicare, scoprire i meccanismi segreti della sua personalità».
• «Più facile parodizzare la Prima o la Seconda Repubblica? "La prima, non c’è dubbio. Come fai ad imitare Fini, che è tutto e nulla? È il politico da più anni sulla scena, ma non ha imitatore. Vuoi mettere De Mita?"» (a Luca Telese). • «Ragazzo timido e gentile che dà il meglio nella parte del coatto o del prepotente, ha infilato una serie di personaggi, da Rocco a Quelo al capomanipolo dei Fascisti su Marte, da guadagnarsi un posto nella storia della tivù intelligente non solo come attore ma anche come autore de Il libro de Kipli. “Se i partiti non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori!”» (Gian Antonio Stella).
• «La voce potrebbe essere quella di un grande attore americano, profonda e al tempo stesso dolce, adatta a qualche bella scena d’amore. Una voce “sentimentale” se ci si passa l’aggettivo, adatta al tono basso con cui parla, ma che non serve a spezzare i cuori delle fan ma a far ridere milioni di persone» (Ernesto Assante).
• «Non ho mai fatto distinzione tra satira politica e di costume, sono facce della stessa medaglia. Diciamo che oggi è più difficile fare satira di quanto non fosse qualche anno fa, non è possibile proporre un’idea nuova senza cadere nella trappola della divisione tra destra e sinistra e questo lo considero una malattia. Nel mestiere che faccio io si è utili se si fa tornare voglia di una informazione senza blocchi. Non credo sia possibile vivere in questo paese ignorando quello che sta succedendo».
• «Quando faceva Vulvia, la valletta di “Rieducational Channel”, che non era un’imitazione, mi è capitata una cosa che non mi era mai successa: volevo prendere la macchina, venire a Roma e abbracciarlo» (Antonio Albanese).
• Nel 2009 ha portato in teatro lo spettacolo Recital, con Marco Marzocca e la sorella Caterina (vedi). Nel 2011 è tornato in tv su Sky con Aniene, programma di sketch in due puntate riproposto nel 2012 con una puntata (Aniene 2) e innumerevoli repliche: «C’è l’intervista al gemello di Tremonti («fancullo il mercato!»), a Rambo reduce dal Pdl, a Giovanardi contro i gay, a Mons. Pizzarro sulla crisi della Chiesa, ma quella più strepitosa è a Lorenzo, l’ex studente disadattato, ora ragazzo padre, disoccupato, alle prese con il figlio Luco: «Disagaggiato, nato laziale, puzza come una fogna» (Aldo Grasso).
• Tra i libri La seconda che hai detto! Il libro di Quélo e di altra gente in grossa crisi (Baldini Castoldi Dalai, 2001) , Il caso Scafroglia (Rizzoli, 2006), Parola di Corrado (Fanucci, 2012).