30 maggio 2012
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Biografia di Fabio Grosso
• Roma 28 novembre 1977. Allenatore della Primavera della Juventus (dal 2014). Ex Calciatore. Con la Nazionale ha vinto i Mondiali del 2006 (grande protagonista, si procurò il rigore che decise l’ottavo di finale contro l’Australia, segnò il gol dell’1-0 nella semifinale con la Germania, trasformò l’ultimo rigore nella finale con la Francia), con l’Inter lo scudetto del 2007. Nel 2007/2008 in Francia col Lione. «Un Mondiale vinto è l’apice: a meno che non organizzino una sfida fra pianeti». Poi di nuovo alla Juve.
• Fu lanciato dal Perugia: «Ha iniziato addirittura dai Dilettanti, quattro anni nell’abruzzese Renato Curi, prima di trasferirsi al Chieti in serie C2. Lì Luciano Gaucci lo ha scovato e portato a Cosmi nel 2001 in A. Nel gennaio 2004 sembrava vicino all’Inter e invece con un blitz Zamparini ha bruciato la concorrenza. Grosso è ripartito dalla B, convinto che Palermo sarebbe stato il palcoscenico ideale per avere anche la giusta visibilità» (Fabio Monti).
• «Al Renato Curi partivo da trequartista, è lì che ho imparato a vedere la porta, a cercare anche qualche gol. A Perugia, mi sono trovato bene come quinto centrocampista a sinistra, poi ho imparato a muovermi sulla linea dei difensori. A Palermo sono cresciuto molto, soprattutto sul piano tattico».
• L’esperienza all’Inter si è rivelata un fallimento: «è tornato fra i comuni mortali. In fretta, troppo in fretta. E non ne ha più azzeccata una, o quasi. Ha vinto lo scudetto con l’Inter, è vero, giocando però poco più della metà delle 38 partite di campionato. In compenso, si è infortunato, ha incassato un’espulsione in Champions, ha mandato a quel paese Mancini dopo il gol segnato a Cagliari, s’è visto togliere il posto strada facendo dal brasiliano Maxwell» (Roberto Condio).
• «Da lì finì al Lione, dove mise insieme due belle stagioni e un titolo nazionale. Poi la Juve tentò a portarlo di nuovo in Serie A (2009), e la sua prima stagione con i bianconeri fu tutt’altro che negativa. Ma con l’estate successiva si ritrovò fuori dai piani di Marotta e praticamente fuori rosa, linea che trovò appoggio anche tempo dopo in Antonio Conte. Da leggenda nazionale a bidone mal sopportato, dimenticato in tribuna senza che tanti tifosi sapessero che fine aveva fatto. Quando la Juve tornò allo Scudetto nel maggio 2012 lui non scese neppure in campo per la premiazione» (Michela Lele) [Tempi.it]. A dicembre 2012 decide di ritirarsi dall’attività agonistica
• Incluso nella lista preliminare dei trenta giocatori scelti per il Mondiale sudafricano (2010) viene poi escluso da quella definitiva: «Non è una cosa che mi piace raccontare. Non ho condiviso la decisione, ma l’ho accettata. E sono andato avanti. Cosa penso di Lippi? Al di là dell’episodio, che mi ha dato fastidio, non posso avere che un ricordo ultra positivo: mi ha dato delle opportunità. Che ho sfruttato: tanti ne hanno, ma i treni bisogna saperli prendere» (La Stampa).
• Dal marzo 2014 è allenatore della Primavera della Juventus. Il campione del Mondo del 2006 faceva già parte dello staff tecnico della formazione giovanile dal 2013.
• «Per compensare le soddisfazioni che questo sport mi ha dato, ci vorrebbero 30 o 40 anni di delusioni continue. E forse non basterebbero». (Fabio Grosso)
• Sposato con Jessica Repetto che girò per tutti i Mondiali di Germania con Filippo nel pancione (nato il 7 settembre 2006). Il 26 ottobre 2009 hanno avuto anche Giacomo.
• «Mia figlia ha conosciuto Fabio quando ancora erano ragazzi. Poi è quanto di più lontano dallo stereotipo della moglie del calciatore: si è laureata in matematica e fisica a 23 anni, già insegna al liceo scientifico. Anche lui, pur avendo fatto carriera, non ha nulla del divo. È sempre stato un ragazzo serio e lo rimarrà. I suoi amici sono ancora quelli della prima gioventù e del Chieti» (così il suocero Giorgio Repetto, anche lui ex calciatore).
• Gli piace giocare a tennis.