Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• 1941. Ex di Potere operaio. Condannato insieme ad Achille Lollo e Marino Clavo a 18 anni (incendio doloso e omicidio colposo) per il rogo di Primavalle, il tragico attentato del 16 aprile 1973 nel quartiere romano in cui morirono i due fratelli Mattei, Virginio (20 anni) e Stefano (8), figli del segretario locale del Msi. Dal 1986 vive in Nicaragua. «Arrivammo in tre su una Fiat 500. Ci fermammo a un chilometro e mezzo di distanza, sulla strada principale. E io restai lì, di vedetta, mentre Achille e Marino si dirigevano verso la casa dei Mattei. Ma io, sia ben chiaro, quella casa non l’ho mai vista. Sapevo solo che nessuno andava lì per compiere un mostruoso delitto, non era questa l’intenzione».
• Intervistato nel 2005 da una Solange Manfredi con la scusa di un libro, registrato di nascosto, fornì una diversa versione dei fatti parlando di un capo delle Br: «Se lui sapeva di Primavalle? E come non lo sapeva? Lì veramente c’è il progetto. Noi avevamo fatto 8 attentati. Ci siamo messi d’accordo con lui: faremo questo, questo, questo. Lui controllava, ci dava i soldi». Al ritorno in Italia, la Manfredi consegnò la testimonianza all’avvocato Palermo, il quale, su incarico della famiglia Mattei, avviò un’iniziativa civile non solo contro Lollo, Clavo e Grillo ma anche contro Valerio Morucci, Francesco Piperno, Oreste Scalzone, Lanfranco Pace, Jaroslav Novak e altri. Replica di Grillo: «È una povera pazza. Quella str...».