30 maggio 2012
Tags : Elisabetta Gregoraci
Biografia di Elisabetta Gregoraci
• Soverato (Catanzaro) 8 febbraio 1980. Showgirl. Miss Sorriso a Miss Italia 1997, poi valletta del Malloppo e Diglielo in faccia. Da ultimo ha condotto due edizioni di Made in Sud (Raidue, 2012-14)Vista anche al cinema per Carlo Vanzina prima (Il cielo in una stanza, 1999) e Carlo Verdone poi (C’era un cinese in coma, 2000) e in tv nella fiction Fratelli Benvenuti (Canale 5, 2010)
• Moglie di Flavio Briatore, da cui ha avuto il figlio Nathan Falco (18 marzo 2010). «Della gestione pratica di Nathan, Flavio non se ne occupa, al massimo ci gioca a pallone, eppure vuole sempre dire la sua, su tutto e a prescindere». Suo figlio lei lo chiama Nathan, suo marito, Falco. Il bambino risponde a tutti e due? «Sì, ma ogni tanto cambia voce… Ci prende in giro anche lui, capito? Che vergogna!» (a Carola Uber) [Chi, 29/2/2012].
• «Che c’è di eccezionale in me? Sono una che dopo il diploma di ragioneria, volendo fare quello che volevo fare è andata via dal paesello».
• « La grande idea di Made in Sud sarebbe questa: il ritorno in video di Elisabetta Gregoraci, la signora Briatore. Ne sentivamo la mancanza. Da troppo tempo la Rai si era privata di un simile talento, perché servizio pubblico è pur sempre servizio pubblico. Non lasciamo mica solo spazio a Mara Venier (…) Resta sempre il mistero della Gregoraci. Come diceva quel tale, in Italia chi non sa ridere fa ridere» (Aldo Grasso) [Cds 9/11/2012].
• Protagonista di alcune imbarazzanti intercettazioni pubblicate nel giugno 2006 dai giornali nell’ambito dell’inchiesta “Vellettopoli” che portò all’arresto di Salvatore Sottile (e Vittorio Emanuele), fu iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Roma con l’ipotesi di reato di diffamazione nei confronti del pm di Potenza Henry John Woodcoock (disse che le aveva fatto «pressioni»). Le intercettazioni telefoniche la resero però popolarissima.
• Lo scandalo non incrinò il rapporto con il fidanzato Flavio Briatore, che anzi le fu sempre più vicino fino a sposarla il 14 giugno 2008: «Galeotta fu una camomilla. Il brillante (quello di fidanzamento, sei carati), il soprannome (“Topolina”), le rose (a colpi di tremila), i panfili (da 60 metri e oltre) e le discussioni sui nomi dei figli (Kenia, India e Falcon, nel caso) sono venuti dopo» (Paola Pollo). Il “brillante” era un diamante purissimo montato su una veretta d’oro bianco con un pavé di 297 smeraldi. Il matrimonio è stato uno degli eventi mondani dell’anno: cena informale di benvenuto il giorno precedente la cerimonia, brunch subito dopo il sì e cena conclusiva al Castello di Tor Crescenza (quello di Totti e Ilary Blasi). Una marea di vip, tra cui Silvio Berlusconi, e tre testimoni a testa: per lui Luciano Benetton, Bernie Ecclestone (che all’ultimo minuto ha dato forfait) e Daniela Santanché; per lei Emilio Fede, Lucio Presta e la sorella Marzia. Conto da un milione e mezzo di euro e servizio in esclusiva su Chi. Nessun regalo di nozze ma versamenti in favore dei bambini malati. Stefania Miretti: «Gran bella storia, esemplare a modo suo, una specie di Orgoglio e pregiudizio in salsa vanziniana: il maturo scapolo incallito, ricco e residente a Londra, insomma quasi un lord, dopo aver snobbato alcune tra le donne più belle e famose del pianeta, s’innamora della ragazza calabrese un po’ chiacchierata e di famiglia semplice. Storia persino educativa, con quel che si sente in giro al giorno d’oggi: lui si ammala e lei gli sta accanto, lei finisce in un brutto pasticcio e lui la consola (...) Mr Darcy sembrava felice, coi suoi capelli bianchi phonati di fresco e le scarpine in velluto con le iniziali F ed E a caratteri dorati. Elizabeth, che in questi ultimi due anni ha sgobbato duro per imparare bene l’inglese senza trascurare il suo lavoro di soubrette a Buona Domenica, era bellissima e forse un po’ malinconica, come tutte le spose, con le spalle molto scoperte e il velo da regina. Nell’ultimo scatto, Flavio era in pantofole, Eli in tiara di diamanti, che se non è la morale di questa storia, è almeno la – lieta – fine di tanti matrimoni da favola».
• A 14 anni era una promessa dell’atletica in Calabria: vinse i campionati regionali nel salto in lungo e Sara Simeoni volevano portarla ad allenarsi a Formia. «Ero una bimba e in famiglia stavo bene. E poi mia madre era già malata e io non volevo allontanarmi da lei. Mio padre ha accettato con rammarico il rifiuto della carriera sportiva».
• Cintura nera di karate: «Papà era un impiegato ma pure cintura nera settimo dan e ha insegnato per anni karate agli agenti».