Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Silvana Grasso

• Giarre (Catania) 3 giugno 1952. Scrittrice. Tra i suoi libri: Nebbie di Ddraunàra (Einaudi 1993), Ninna nanna del lupo (Einaudi 1995), L’albero di Giuda (Einaudi 1997), Disìo (Rizzoli 2005), Pazza è la luna (Einaudi 2007), L’incantesimo della buffa (Marsilio 2011). «Apprezzata come filologo classico» (Felice Cavallaro), «persegue con costanza e coraggio il cammino della complessità, vuoi linguistica vuoi di contenuto» (Romana Petri). È stata assessore alla cultura del comune di Catania.
• «Sono sfuggita a un aborto. I miei genitori vivevano in una casa popolare e mia madre si procurò un aborto con 48 ore di prezzemolo nell’utero. Quando poi in maniera rudimentale credette di essersi liberata di me si accorse invece al sesto mese che ero rimasta abbandonata da qualche parte. Ebbene, essendo due gemelle almeno di una si era liberata... Mia madre era una donna intelligente ma povera, disgraziata, reputò la mia nascita un’imboscata e per questo non mi guardò mai. Sono vedova da anni, vivo da sola. Per quanti uomini abbia conosciuto nessun amante riesce a saziarmi come lo scirocco nelle notti di luna calante che ti rende cieco e ti toglie la vita e anche un mostro ti sembra Ulisse» (da un’intervista di Alain Elkann).
• Nel 2006 vince il premio Grinzane-Cavour per il libro Disìo.
• Dal luglio 2007 assessore alla Cultura del Comune di Catania, ha denunciato la scomparsa di 150 opere dal Museo Civico, cento prestate a tempo indeterminato a enti, aziende, uffici e 51 svanite nel nulla, tra cui «un Rembrandt del quale resta solo un foglietto sbiadito con una imprecisa descrizione del soggetto: Monaco che tiene in mano una...» (Corriere della Sera).
• Grandissimo successo su YouTube per il video di una sua intervista trasmessa da una tv locale dove in qualche minuto di intensa oratoria mulinava una sega piccola e tozza (“serracco”, in siciliano) minacciando di tagliare qualche testa se in 10 mesi non fosse stato realizzato un grande museo di Castell’Ursino. «Parlo correntemente greco e latino, ho due lauree, scrivo libri tradotti in quasi tutto il mondo. Eppure dopo quel video mi hanno paragonato a Vanna Marchi. Potrei querelare».
• Nel 2008 il suo racconto Manca solo la domenica diventa uno spettacolo di e con Licia Maglietta.
• Dice di aver avuto una lunga storia di amore platonica con Rosario Crocetta.