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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Michele Giuttari

• Messina 1950. Poliziotto. Scrittore. È stato capo del Gides (la squadra specializzata in delitti seriali). Già alla squadra mobile di Reggio Calabria, direttore della squadra mobile di Cosenza, in servizio alla Dia a Napoli e a Firenze, dal 1995 al 2003 fu capo della squadra mobile del capoluogo toscano sostenendo che i delitti attribuiti al Mostro erano stati opera di un gruppo di assassini. Abbandonò le indagini nel 2007. L’ultima relazione lanciò l’ipotesi che ci fossero altri complici rimasti fuori dalle ricerche: il fazzoletto ritrovato sul luogo del delitto degli Scopeti era macchiato con sangue presente anche sul luogo di un altro delitto, ma appartenente a un gruppo sanguigno diverso da quello dei sospettati.
• Nel 2008 fu rinviato a giudizio per abuso d’ufficio (avrebbe spiato i cronisti durante le indagini sul Mostro): il processo si è concluso con l’assoluzione.
• È anche scrittore: Il Mostro. Anatomia di un’indagine (Rizzoli, 2006) racconta la travagliata vicenda investigativa di cui fu protagonista, «trent’anni di ricerche, confronti, interrogatori, ostacoli, interruzioni, polemiche, successi e frustrazioni»: «Un bel libro, scritto con buon ritmo da thriller, al di là del suo valore prevalentemente documentario. Aggancia il lettore in un coinvolgimento denso di emozioni, una misera vicenda di perversioni e di violenze, da cui il lettore vorrebbe di tanto in tanto distogliere lo sguardo» (Giorgio De Rienzo).
• Altri libri: Compagni di sangue (scritto con Carlo Lucarelli, Le Lettere 1998), Scarabeo (Rizzoli, 2004), Il basilisco (Rizzoli, 2007), Le rose nere di Firenze (Rizzoli, 2010), I sogni cattivi di Firenze (Rizzoli, 2012) e Il cuore oscuro di Firenze (Rizzoli, 2013).
• Protagonista principale dei suoi libri è il Commissario Michele Ferrara, anche lui a capo della Squadra Mobile di Firenze: «Non ho dovuto cercare lontano. Parlo sostanzialmente di me stesso».
• «Quella sua capacità di lasciarsi inghiottire nelle viscere ma­ledette della città di Giotto e Brunelleschi. Le fondamenta dei grandi palazzi che hanno fatto la storia dell’arte sono le stesse che sorreggono storie terribili, morti crocifissi al letto, donne violate, sette massoniche, mostri.(…) Giuttari reinventa in chiave narrativa quelle ossessioni, quel mondo popolato di feticci, solstizi, donne bellissime e tiene inchiodato il lettore con continui colpi di scena per centinaia di pagine. In Italia il successo è discreto, ma è all’estero che Giuttari diventa una celebrità: viene tradotto in tedesco, svedese, danese, francese,maltese,spagnolo, viene esportato come le griffe dei nostri stilisti in 104 paesi di lingua inglese, diventa un fenomeno editoriale» (Stefano Zurlo) [Grn 21/12/2010].