30 maggio 2012
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Biografia di Mario Giuliacci
• Città della Pieve (Perugia) 29 novembre 1940. Fisico. Meteorologo. Del Tg5 (lavora alla Epson), del Corriere della Sera ecc. «In media noi sbagliamo le previsioni di cinque fine settimana all’anno su cinquantadue» (a Laura Piazzi).
• «L’attendibilità delle previsioni ha avuto un’accelerazione incredibile negli anni Ottanta, con l’utilizzo dei computer. Ora la media degli errori non è destinata ad abbassarsi più di tanto» (a Vittorio Zincone) [vittoriozincone.it 7.4.2011].
• Dal 1992 al 2010 ha curato le rubriche del tempo del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport, nel 2010, dopo 15 anni, se ne va malamente dal Tg5 Meteo («Mi hanno cacciato perché ho detto la mia sulle ragazzine mandate in onda al posto dei professionisti delle previsioni: servono solo ad attirare uomini arrapati. I titoli e la laurea in fisica non sono un accessorio. Non è che mi sono dato alla fuga così volontariamente», dal 2011 è meteorologo di La7 e cura il suo sito meteogiuliacci.it («Ormai sto tirando i remi in barca e mi dedico più al sito che alla tv»)
• «Ricordo ancora la paura della prima volta. In tv quel che conta è avere un linguaggio chiaro: molti colleghi meteorologi parlano di cicloni e anticicloni convinti che il pubblico capisca tutti, invece il meteorologo deve farsi capire, parlando un linguaggio più vicino a un pubblico di non meteorologi» (a Salvatore Todaro) [italiapost.info 14/7/2013].
• Ha pubblicato libri di successo, come Il clima d’Italia negli ultimi 20 anni e Manuale di Meteorologia, un cult per gli appassionati del genere. Cosa consiglia ai giovani meteorologi? «Parlare al pubblico come se dialogassero con la mamma, evitando termini troppo professionali, senza farcire la previsione di “forse”» (Oreste Pegno).
• Docente di Fisica dell’atmosfera, colonnello, «abbandonata la divisa e i modi militareschi dei suoi colleghi Rai, Giuliacci s’inventa una sorta di sigla, storcendo la testa a mo’ di saluto e finendo regolarmente su Striscia. La meteorologia diventa così spettacolo, cerca di trasformarsi in un genere televisivo. Le strategie discorsive delle notizie sul tempo si fondano su questo semplice ma efficace meccanismo: tutto ciò che scalfisce l’immagine del Bel Tempo (pioggia, vento, nuvole) diventa eccezionale: il carattere straordinario della notizia sta dunque nella rottura, come se il Bel Tempo fosse una realtà immutabile, il Buono molestato proditoriamente dal Cattivo» (Aldo Grasso).
• «Molti pensavano che il saluto con le mosse d’anca fosse una tattica per attirare l’audience, invece era un gesto spontaneo, un inchino sbilenco. Poi divenne una specie di firma» [vittoriozincone.it cit.].
• Nel 2013 ha pubblicato con il figlio Andrea Meteo curiosità. Tutte le domande e le risposte sul tempo di ieri, oggi e domani (Ronca Editore).
• «Prima di preoccuparsi di previsioni che riguardano tempi medio-lunghi, come i prossimi 50 o 100 anni, sarebbe più logico intervenire subito su quei problemi che senza alcun dubbio scientifico stanno mettendo a dura prova l’ambiente. Penso alle circa 50.000 vittime accertate in Italia per cause legate all’inquinamento. Penso all’inquinamento delle acque, al disboscamento, all’urbanizzazione selvaggia. A volte sorge il dubbio che si stia formando un nuovo business, non più legato ai combustibili fossili ma alle energie alternative» (a Aldo Meschiari che gli chiedeva cosa ne pensasse del riscaldamento globale) [meteogiornale.it 29/12/2009].
• Meteorologo anche il figlio Andrea (Milano 19 marzo 1971).