30 maggio 2012
Tags : Ernesto Gismondi
Biografia di Ernesto Gismondi
• Sanremo (Imperia) 25 dicembre 1931 - 1 gennaio 2021. Imprenditore. Presidente e fondatore del gruppo Artemide, specializzato in prodotti di design per l’illuminazione. Membro del Comitato Scientifico didattico dell’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Firenze, del Collegio dei Probiviri del Cosmit e del Cnel.
• Padre proprietario di cinematografi, «da ragazzo voleva costruire oggetti che volano e andò a Milano per laurearsi al Politecnico in Ingegneria Aeronautica. Poi si trasferì a Roma dove si specializzò in Missilistica, ma si accorse che per fare aeroplani e missili bisognava possedere grossi capitali e si riconvertì alla “luce”. Così, all’età di 28 anni, Ernesto Gismondi con il designer Sergio Mazza fondò Artemide. Il design fu la chiave che distinse subito la sua creatura e gli consentì di cavalcare quel boom degli Anni Sessanta che impose al mondo il “made in Italy”. Oggi Artemide ha un fatturato che supera i 100 milioni di euro (l’80% realizzato all’estero) e due divisioni: Design che produce in Italia, Ungheria e Stati Uniti e Architectural, specializzata in progettazione di sistemi di illuminazione. I suoi “pezzi” celebri sono nei musei (Moma, Metropolitan, Victoria & Albert)» (Valeria Sacchi).
• Con cinque centri produttivi in Italia e all’estero, due vetrerie e due strutture di ricerca e sviluppo, Artemide impiega circa 700 dipendenti e investe ogni anno il 4% del proprio fatturato in ricerca.
• Dal 1964 al 1984 è stato professore associato di Motori per Missili al Politecnico di Milano.
• «È estremamente razionale, è di una bellezza, come dire, infinita, perché si capisce che è un pezzo di grandissimo design, assume tantissime forme, ma non solo dal punto di vista funzionale, anche proprio dal punto di vista estetico, quasi diventa una scultura, quindi molte volte è un piacere averla come oggetto. E poi ha questo pregio straordinario, un oggetto bellissimo che anche funziona perfettamente, diciamo è quasi un miracolo. Tanto grande, come miracolo, che dal ’72 ad oggi abbiamo venduto più di due milioni di Tizio; è la lampada più diffusa in tutto il mondo, è presente praticamente in tutti i musei dove c’è arte moderna, dove c’è design» (nel 1998 parlando di Tizio, insieme a Tolomeo il prodotto Artemide più conosciuto al mondo) [www.educational.rai.it].
• «Tutti si immaginano che gestire un’azienda sia fare delle azioni strategiche, pensare a chissà che cosa, invece gestire un’azienda vuol dire semplicemente avere tante rogne, dover discutere di tante piccole cose, dover vedere tanti problemi. Qual è la parte, in definitiva, più valida, si può dire simpatica della vita di un’azienda come Artemide? È la parte creativa, disegnare gli oggetti. Si usa la fantasia, e allora, visto che io potevo farlo, ho deciso di fare anche il designer» (ibidem).
• «La consapevolezza di essere leader riconosciuti in tutto il mondo non ha prezzo. È una sensazione impagabile. In questi 50 anni, più volte mi hanno proposto di vendere, ma poi ho pensato che gestire tanti soldi è troppo difficile. Meglio stare qui al mio posto, almeno fino a quando questo momento delicato non sarà archiviato» (a Marco Ferrando) [S24 16/9/2010].
• «Uno di quelli che hanno inventato il design, e che ancora sperimenta e ci lavora, lui personalmente. Un guru, un’icona» (Ross Lovegrove, industrial designer per Sony e Apple, fra i più quotati al mondo, parlando di Gismondi a Cloe Piccoli) [Rep 16/2/2012].
• Nel 2010 l’Uami, ossia l’ufficio dell’Unione Europea competente per la registrazione di marchi, disegni e modelli validi in tutti i 27 paesi della Ue, ha accolto la domanda fatta da Artemide di registrare la Tolomeo come marchio di forma. «Artemide è la prima azienda ad aver raggiunto un risultato così importante, con cui protegge il carattere originale di uno dei simboli del patrimonio culturale dell’azienda e rende finalmente facile e sicuro distinguere la Tolomeo dalle infinite imitazioni che da sempre l’assediano» [Rep 14/6/2010]. La Tolomeo di Michele De Lucchi, ideata nel 1987 con Giancarlo Fassina, cinque milioni e mezzo di pezzi venduti dal 2001 a oggi, prodotta nella fabbrica Artemide di Paks in Ungheria, longseller tra le lampade di design degli ultimi 25 anni, è ormai catalogata tra le lampade-icona del ventesimo secolo [Esp 14/3/2013].
• Oltre che per la poca certezza del diritto e le difficoltà linguistiche, Artemide, non produce in Cina, anche per «il grande problema della contraffazione. Noi siamo copiatissimi. Abbiamo potuto introdurre brevetti parziali sui nostri prodotti. Se ci toccano il marchio, li blocchiamo. Ma è una grande fatica».
• Nel 2008 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo ha nominato Cavaliere del Lavoro e nel 2012 gli ha conferito il Premio Leonardo. Nel 2008 e nel 2009 ha ricevuto il Premio Ernst & Young “Imprenditore dell’Anno” per la categoria Innovation.
• Sposato con Carlotta de Bevilacqua, imprenditrice del design con l’azienda Danese, dal 2004 membro del Consiglio di Amministrazione di Artemide. Quattro figli. Entrambi amano andare in barca.