30 maggio 2012
Tags : Giancarlo Giorgetti
Biografia di Giancarlo Giorgetti
• Cazzago Brabbia (Varese) 16 dicembre 1966. Politico. Leghista. Commercialista. Eletto alla Camera nel 1996, 2001, 2006, 2008 e 2013. Capogruppo della Lega Nord alla Camera e già presidente della Commissione speciale (incaricata, tra gli altri compiti, di esaminare la variazione di bilancio del governo Monti) chiamata a sbloccare circa 20 miliardi di debiti della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Dal 2001 al 2006, durante il governo di Silvio Berlusconi, è stato il presidente della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione. Dal 2002 al 2012 segretario nazionale della Lega Lombarda. Il 30 marzo 2013, in seguito alle infruttuose consultazioni per la formazione di un governo, è stato chiamato da Giorgio Napolitano a far parte del gruppo ristretto incaricato di avanzare proposte programmatiche in materia economico-sociale ed europea. «Una nomina che Umberto Bossi non avrebbe mai condiviso se fosse ancora alla guida della Lega» secondo l’ex parlamentare Marco Reguzzoni. [Matteo Pandini, Libero 2/4/2013]
• Al tempo della sua designazione tra i saggi scelti da Napolitano, il giornale on-line L’indipendenza (anti-maroniano) lo indicò come uomo vicino al club Bilderberg.
• Padre pescatore, madre operaia in un’azienda tessile. «Era sindaco di Cazzago Brabbia, prima studente modello e poi laurea con lode alla Bocconi, tesi “Gli stadi di Italia ’90”, il mondiale di calcio, visti come un romanzone di appalti e sprechi. Cazzago ha 700 abitanti, e la metà si chiamano Giorgetti. Sul Lago di Varese, era un paese di pescatori: ne sono rimasti sei, e Natale Giorgetti, il padre, è il presidente della Cooperativa. “Da sindaco di una lista civica – ricorda – mi sono ritrovato nella Lega quasi senza accorgermi”. E da lì, nel ’96, la prima elezione alla Camera dei Deputati. Sa dire no e come sparire per giorni e giorni» (Giovanni Cerruti). Nel giugno 2012, aprendo il congresso delle Lega Lombarda aveva esordito dicendo: «L’esperienza di governo a vari livelli non ha prodotto i risultati che ci aspettavamo ma soprattutto ha cambiato i leghisti».
• È cugino del banchiere Massimo Ponzellini, «l’uomo di fiducia del leader della Lega Umberto Bossi nel mondo delle banche e delle imprese, pubbliche e non» (Panorama).
• «Ha fatto parte del consiglio di amministrazione di Crediteuronord, piccolo istituto di credito fondato dalla Lega, ma subito arrivato a un passo dal fallimento. In qualità di presidente della commissione bilancio, è stato poi uno degli uomini chiave della lobby che sosteneva l’ex governatore di Banca d’Italia, Antonio Fazio. In questi panni nel 2004, si è ritrovato sul suo tavolo un foglio di giornale con dentro 100mila euro, una stecca. Soldi che Fiorani racconterà di aver portato a Giorgetti come ringraziamento per aver smussato l’ostilità dei leghisti verso il governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio e l’operazione Antonveneta. Nei verbali è lo stesso Fiorani a precisare che Giorgetti “non ebbe alcuna reazione”. Salvo richiamarlo alla sera e dirgli di venirsi a prendere quei soldi e che, in alternativa, avrebbe potuto aiutare la polisportiva Varese con una sponsorizzazione. Detto, fatto. La polisportiva incassa, nessuna denuncia». [Thomas Mackinson, il Fatto Quotidiano 2/4/2013]
• Nell’ambito dell’inchiesta sui rapporti tra Giuseppe Orsi, presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, e la Lega, l’amministratore delegato di Ansaldo Energia, Luciano Zampini, raccontò: «Mi è stato riferito da Guarguaglini e Borgogni che all’incontro che aveva preceduto la nomina di Orsi avevano partecipato Roberto Maroni, Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli e Gianni Letta» (Fat).
• «Referente per la Lega in materia di nomine» la descrizione di Giorgetti che Borgogni, a capo delle relazioni istituzionali di Finmeccanica, fornì agli inquirenti (l’Espresso). In casa dello stesso Borgogni fu trovata una lista di nomi che comprovava questo ruolo (Fiorenza Sarzanini). Bossi lo difese definendolo «un pretino» e dicendo: «Se gli avessero dato delle tangenti, lui gliele riportava indietro» (Marco Cremonesi).
• Maroniano, nemico del “cerchio magico”. Il «piccolo Gianni Letta di Cazzago Brabbia» (Dario Di Vico). «Quando i giornali lo chiamano “delfino” non gradisce. Non solo perché nella Lega non ha mai portato bene, ma perché è convinto - e non è l’unico - che senza Bossi sarebbe tutta un’altra storia. “Io sono entrato nella Lega per lui”» (Giovanni Cerruti).
• Investito ufficialmente da Umberto Bossi: «Il futuro è dei giovani come Giorgetti, ma non diciamolo troppo forte perché sennò si monta la testa». «Gli imputano un carisma non eccessivo e di non essere un trascinatore di folle» (Marco Cremonesi). «Un po’ Lenin un po’ Cirino Pomicino, non è un oratore incendiario. Ama il basso profilo, non indulge alle ampolle di acqua del Po e all’armamentario folcloristico leghista. Ai fazzoletti verdi preferisce frequentazioni in gessato e conosce a menadito i forzieri del Nord» (Alberto Statera). In ottimi rapporti con Giulio Tremonti.
• Sposato con Laura Ferrari (nel 2008 ha patteggiato un processo per truffa alla Regione Lombardia su alcuni corsi d’equitazione).
• Tifa per il Varese (andava perfino in ritiro estivo con i calciatori) e per il Southampton (ha fondato il fan club italiano) [Vittorio Malagutti e Michele Sasso, Esp 22/2/2013].