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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Gialappa’s Band

• Trio di autori comici radiotelevisivi formato da Giorgio Gherarducci, Marco Santin e Carlo Taranto. «I famosi più sconosciuti d’Italia» (Marinella Venegoni).
• «Tutto comincia con il Mondiale 86 in Messico. Marco Santin, Carlo Taranto, Giorgio Gherarducci e Sergio Ferrentino commentano le partite su Radio Popolare e molti giovani guardano la tv, ma abbassano il volume per ascoltare le loro radiocronache demenziali rotolandosi dalle risate. E quel Mondiale dominato dall’Argentina di Maradona ispira anche il nome Gialappa’s Band. Che cos’è la gialappa? Un tubero messicano da cui si estrae purgante per cavalli. Ne sentivano parlare spesso i ragazzacci, visto che la famosa maledizione di Montezuma colpì diversi giocatori. Creano così il tormentone. Le ombre dei fari confondono la visione? Colpa della gialappa. Il vostro idolo sbaglia un gol? Colpa della gialappa. La gente sta male? Colpa della gialappa, che ha un effetto lassativo. Il loro Mondiale va benissimo e a settembre li chiama Rete 4 per commentare tre telenovele per Fantastico tragico venerdì. Quando il noto produttore Alessio Gorla chiede il nome del gruppo e loro rispondono “Gialappa’s!”, lui li bacchetta: “Un nome così non funzionerà mai!”. Loro, tra frizzi e lazzi, gliel’hanno sempre rinfacciato. Ferrentino dopo quel primo programma insieme preferisce tornare alla radio, dove era assunto, i tre gialappi ripartono da lì con altri show» (Vincenzo Cito e Gabriella Mancini).
• «Nel 1989 iniziano la loro carriera di conduttori invisibili di programmi televisivi, la loro vera specialità, la voce a guidare conduttori e ospiti. Prima arriva Mai dire Banzai con i commenti di astrusi video giapponesi, poi Mai dire Mundial» (Tv Sorrisi e Canzoni). Il 18 novembre 1990 va in onda la prima puntata di Mai dire gol, con Gherarducci e Taranto: Santin si è rotto una gamba ed esordisce soltanto a gennaio. L’anno dopo è la volta di Mai dire tv: «Insomma tutta una famiglia di programmi con la sigla “mai dire...” che diventa il loro vero copyright, ovvero la sicurezza per il pubblico di vedere la tv in compagnia di tre irriverenti canaglie, spettatori come loro, capaci di mettere in ridicolo tutto. Non solo la trash tv imperante, i reality, ma perfino l’argomento meno criticato: lo sport. Commenti di allenatori e calciatori, papere in campo, stralci di conferenze stampa diventano momenti di comicità involontaria irresistibile. Mai dire gol è il programma di culto dove sono nati, tra gli altri, talenti comici come Aldo, Giovanni e Giacomo, Marina Massironi, Luciana Littizzetto, Antonio Albanese, Bebo Storti e Francesco Paolantoni» (la Repubblica).
• Tra i conduttori lanciati, Simona Ventura e Alessia Marcuzzi.
• «Amici di Italia 1, ma soprattutto amiche di Italia 1...», «Chi cambia canale è un...», «Sono immagini che riconciliano con la morte...».
• «Non c’è bisogno di molto tempo per raccontare la nostra storia. Si è trattato, in sintesi, di vent’anni di botte di fortuna. Tutto qui».
• «Siete la foglia di fico di Berlusconi. “Non è bello sentirlo dire. Abbiamo cominciato a Mediaset e il lavoro è lavoro. Sempre stati liberi. Nel 2006, dopo i Mondiali, stavamo per andare a Sky. Era tutto pronto. Però era anche l’anno della Juve in B. Sky si svenò per ottenere i diritti di A e B. E di colpo, per noi, i soldi non si trovarono più. Così restammo a Mediaset”» (Andrea Scanzi) [Fat 1/11/2012].
• «I tre autori e conduttori, d’altronde, hanno una storia abbastanza unica: sono, televisivamente parlando, targati Mediaset, gruppo per il quale lavorano da quasi 25 anni. Ciò, tuttavia, non ha loro impedito di collaborare per 16 anni con Rai Radio Due, ovvero un’emittente della concorrenza di Mediaset. Nel 2006 i Gialappi sono andati ancora oltre: hanno commentato i Mondiali di calcio su Rai Radio Due e, in contemporanea, su Sky. Ovvero hanno offerto la loro collaborazione ai nemici giurati di Mediaset» (Claudio Plazzotta) [Iog 28/1/2011].
• «Grazie al Biscione la loro vita è davvero cambiata. Nel 2005, l’anno in cui tutti i 740 degli italiani sono finiti su Internet per decisione di Vincenzo Visco, loro stavano nella parte alta della classifica. Carlo Taranto davanti a tutti con i suoi 616.761 euro che superavano perfino di 600 euro il reddito all’epoca di Fabio Fazio. A ruota Marco Santin, con 597.507 euro e fanalino di coda Giorgio Gherarducci, che aveva guadagnato 561.450 euro (…). Gialappa’s è anche il nome della società a responsabilità limitata che gestisce il marchio del successo artistico del trio ed è guidata da Taranto, che ha vocazioni più manageriali degli altri compagni di ventura (…). Mentre Taranto cura gli affari del gruppo, i due colleghi della Gialappa’s hanno investito nel mattone. Santin ha due case a Milano, la più grande ereditata nel 2005 dal padre (…) e una casetta ad Ostuni, vicino a Brindisi, dove rifugiarsi di tanto in tanto (…). Gherarducci risulta comproprietario di una casetta sui Navigli acquistata nel 2000, proprietario di un appartamento non lontano da piazza 5 giornate e di un altro appartamento nella stessa zona, in comproprietà. Sempre a Milano è di Gherarducci il 50% di un appartamento a due passi da porta Ticinese. Altri investimenti immobiliari in solitaria a Lugagnano Val D’Arda in provincia di Piacenza e insieme al più giovane fratello Giampaolo ad Albisola superiore, in provincia di Savona» (Franco Bechis) [Libero 26/1/2010].
• «Avete un caratteraccio. Lo sostengono molti comici che hanno lavorato con voi. “Quando ti lasci escono parole pesanti. Poi ti chiarisci. Con Gene Gnocchi ci vediamo una volta a settimana. Teocoli ha ammesso di avere sbagliato ad andarsene. Ho fatto il testimone al matrimonio del Mago Forest e Giacomo (sì, quello del trio) era padrino al battesimo del primo figlio di Gherarducci. Rapporti ottimi”. Non con Marco Milano, il Mandi Mandi di Mai dire gol. “Non esageriamo. Se lo incontriamo adesso, ci salutiamo. Rilasciò un’intervista in cui sosteneva falsità totali. Lo chiamai (Santin, nda) e gli dissi che, se ripeteva quelle cose, lo cacciavamo”. Con Daniele Luttazzi vi siete lasciati male. (Giorgio): “Era un pranzo (…). La sera prima avevamo registrato l’ultima puntata. Tutti i protagonisti dovevano entrare in scena e scazzottarsi. Luttazzi, all’ultimo momento, scappò. In maniera abbastanza vile. Il giorno dopo, a pranzo, c’eravamo tutti. Quando si trattò di pagare, ci mettemmo d’accordo e gli dicemmo: ‘Ora paghi tu’ (…). Credo sia la persona più tirchia del mondo. Era il minimo. Ci rimase male e disse: ‘State scherzando, vero?’. A quel punto io (Giorgio) sbottai: ‘Scherziamo un cazzo, tu adesso paghi!’. E ce ne andammo. Lo rifarei anche adesso”. I vostri compagni di viaggio come li scegliete? “In base alla simpatia: al feeling. È molto più importante della bravura. A volte abbiamo fatto il provino a gente famosa. Dotata. Perfetta. Solo che poi ci rimanevano così sui coglioni che ne sceglievamo altri”. In video non apparirete mai? “Non siamo né belli né a nostro agio. Non avrebbe senso”» (Scanzi, cit.).
• Sceneggiatori e interpreti del film Tutti gli uomini del deficiente (Paolo Costella, 1999).
• Da ultimo sentiti in tv a Mai dire martedì, Mai dire Grande Fratello e Le Iene.
• Non hanno mai del tutto abbandonato la radio. Tra le altre cose hanno seguito a modo loro i Mondiali 2010 e gli Europei 2012 di calcio e, nel 2011 e 2013 il Festival di Sanremo.
• Testimoni della campagna pubblicitaria televisiva di Intesa-San Paolo. Spiega Taranto: «Mio padre in banca ci ha lavorato tutta la vita. Per me la banca è come una mamma. Ci hanno lasciati liberi di fare quello che volevamo. I testi, che inizialmente erano stati scritti per Chiambretti, ci sono piaciuti da subito».
Gherarducci Giorgio Milano 1 novembre 1963. Laurea in Economia e commercio.
• È figlio e nipote d’arte: il padre Mario (Reggio Calabria 28 settembre 1933) è stato un campione di pallanuoto nel Napoli e poi un famoso giornalista sportivo, la madre, spagnola di Valencia, ballerina e chitarrista di flamenco. Nipote dell’attore Ivo Garrani e del regista Vittorio De Seta, da parte materna vanta un nonno giramondo pagliaccio in un circo.
• Ha condotto, insieme a Santin, il programma radiofonico Stile Libero, dal 2005 al 2013. (R101).
• Sceneggiatore con Aldo, Giovanni e Giacomo dei film Tre uomini e una gamba (1997), Così è la vita (1998) e dello spettacolo teatrale Anplagghed.
• Ha curato fino al 2010 una rubrica di critica cinematografica su Rolling Stone Italia, Dall’alto di un cazzo.
• Separato, due figli. Appassionato di Bruce Springsteen.
• Tifoso del Milan.
Santin Marco Milano 11 febbraio 1962. Figlio di Federico Santin, uno dei migliori illustratori italiani di libri per ragazzi.
• Ha una piccola quota (0,67%) nella Bananas srl, società produttrice di Zelig.
• Tifoso dell’Inter e del Crystal Palace. Conduttore radiofonico (vedi Gherarducci).
Taranto Carlo Milano 16 dicembre 1961. Laureato in Scienze politiche.
• Autore dei testi di Grazie a tutti, il concerto-spettacolo di Gianni Morandi in tour nel 2008.
• Sposato, un figlio. È vegetariano.
• Tifoso della Juventus.