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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Marcello Ghiringhelli

• Ex terrorista. Delle Brigate Rosse. «Sono nato da qualche parte sulle montagne del Piemonte nell’estate del 1941, ma sono stato notificato all’anagrafe di Torino il 23 giugno 1942, per cui ho guadagnato un anno di vita, almeno sulla carta».
• «Mio padre era un operaio della Fiat (...) Negli anni Trenta era stato massacrato di botte dai fascisti. Però non aveva preso la tessera del fascio (...) Ho dei ricordi molto chiari della ferocia della guerra: per esempio, quando i repubblichini, insieme alle SS, avevano appeso alla finestra della nostra unica stanza da letto un giovanissimo partigiano con un gancio da macellaio in gola, che è morto dopo un’agonia infinita durata un paio di giorni.E io l’ho sognato per anni (...)». «Alla fine della guerra, casa nostra era frequentata da compagni ex partigiani, amici dei miei (...) Sono cresciuto andando a scuola e lavorando. (...) I miei studi si sono arrestati alla quinta elementare, anche se avrei voluto, nei miei sogni, diventare prima pilota di aerei e poi corridore in moto (...) Avevo sete di vedere com’era fatto il mondo, volevo viaggiare ed ero insoddisfatto, ma senza conoscere la causa di questa mia rabbia repressa contro il mondo intero (...) Gli amori della mia vita, quelli con la A maiuscola, sono stati soltanto due: Teresa e Rosy. Sono stato sposato con una bravissima ragazza, Flavia, cui voglio bene come a una sorella, ma che non sento da 23 anni. Poi, fuori dal matrimonio, ho avuto due figli, una bambina che abita all’estero e un bambino qui in Italia: ma ho tagliato i ponti affinché non venissero coinvolti nelle mie personali scelte di vita» (www.ildue.it).
• «Torino, 21 ottobre 1982. In quell’orribile autunno di un anno di piombo un commando di brigatisti (due donne e tre uomini) assalta l’agenzia del Banco di Napoli, in via Domodossola; due guardie della Mondialpol, Antonio Pedio, 26 anni e Sebastiano D’Alleo, 27 anni, vengono catturate nell’atrio, disarmate e fatte stendere a terra. Prima di fuggire con il bottino uno dei br si avvicina alle guardie. Urla: “Bastardi è una lezione per gli schiavi del padrone”; preme il grilletto e con due colpi alla nuca li ammazza. Sui cadaveri i terroristi lasciano un drappo rosso con la stella a cinque punte. Pochi giorni dopo, 1 dicembre, i terroristi di via Domodossola vengono catturati: nel commando di fuoco formato da Br torinesi e superstiti della colonna partenopea delle Br c’è Marcello Ghiringhelli» (Chiara Beria di Argentine).
• In semilibertà, nel 2007 emersero da alcune intercettazioni i suoi contatti con le Nuove Brigate Rosse. In quello stesso anno è stato colpito da ictus.
• Il regista Davide Ferrario, avendone apprezzato le qualità di scrittura quando era ancora rinchiuso a San Vittore, lo ha aiutato a ottenere la semilibertà e ha scritto poi con lui il film L’altra faccia della luna.
• «Secondo me, non ho virtù ma solo difetti. E, in ogni caso, non sono io a poter dire chi sono, ma gli altri, quelli che mi conoscono. Credo francamente nella bontà dell’essere umano e sono convinto che prima o poi questa avrà il sopravvento sugli interessi particolari. Sono sopravvissuto perché mi è rimasta la stessa curiosità di quand’ero ragazzo».
• Redattore di www.ildue.it, rivista online di San Vittore.