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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Dori Ghezzi

• (Doriana) Lentate sul Seveso (Milano) 30 marzo 1946. Cantante. Vedova di Fabrizio De André (1940-1999), ne presiede la Fondazione e, dopo la morte del marito, si è interamente dedicata alla sua memoria.
• In coppia con Wess (Wesley Johnson, 1945-2009) vinse nel 1975 l’ultima edizione di Canzonissima. Nel 90 ha avuto problemi alle corde vocali e ha smesso di cantare. La si sente ancora nella coda del brano Khorakanè (album di De André Anime salve).
• «Ci siamo incontrati la prima volta nel 73 su un palcoscenico per un concerto. Poi una sera ci siamo visti per caso nello stesso ristorante: ognuno in compagnia di un’altra persona. Mi sono accorta che lui mi guardava e allora mi sono detta: “Se te ne sei accorta, allora vuol dire che anche tu lo stai guardando”. Però non era ancora scattata la scintilla. Era il 1974, che sarebbe diventato il “nostro anno” e, ancora per caso, ci ritrovammo in casa di amici: c’erano Mina, Ornella Vanoni, Gino Bramieri, Fabrizio e io. Mina disse a Fabrizio: “Perché, tu che scrivi canzoni solo per te stesso, e noi te le rubiamo, per una volta non dedichi una canzone a una di noi?”. E Fabrizio rispose: “Se mai dovessi scrivere per una donna, scriverei per Dori...”. In quel momento mi sentii arrossire» (a Famiglia Cristiana).
• «Anni di amore nascosto, anni di amore che strappa i capelli. Dori si trasferisce con De André in Sardegna, vicino a Tempio Pausania, dove Fabrizio ha rilevato una fattoria. Poi succede una cosa terribile. La sera di lunedì 27 agosto 1979 Dori e Fabrizio vengono rapiti da alcuni banditi sardi e rilasciati quattro mesi dopo, sui boschi tra Oschiri, Pattara e Buddusò, nel Supramonte. 117 giorni di annientamento totale, di tristezza nera, priva di fascino e di sogno, capace solo di rivelare la separatezza dalle cose vive e alimentare l’angoscia che colora l’esistenza di un carattere tragico, costringe le vittime a sopravvivere, sospese sopra un abisso. Nei giorni di prigionia, Fabrizio è vinto più volte dallo scoramento, scosso da pensieri cupi. Dori, invece, tiene testa ai banditi, non cede ai facili ricatti ideologici. Il padre di De André è costretto a pagare 600 milioni. Dori ha ripreso più volte a cantare, incidendo Mamadodori, partecipando a Sanremo con Margherita non lo sa, E non si finisce mai, Il cuore delle donne, accettando di condurre Premiatissima dell’84 e 1985» (Aldo Grasso).
• «Io adoro la città. Però Fabrizio a un certo punto si è trovato a voler cambiare ogni cosa, era insoddisfatto, il suo Storia di un impiegato (del 1973, ndr) era stato criticato, e allo stesso tempo era sempre stato innamorato della campagna. Ma anch’io avevo frequentato la campagna, avevo passato tante estati nel Cremonese. Non è stato difficile seguirlo. E poi ogni giorno c’era qualcuno che suonava il campanello, veniva a trovarci. Oggi è affittata, e io mi sento un po’ sfrattata. Ma non poteva essere diversamente. Ci sono posti troppo legati a lui perché io possa starci. Per esempio, Fabrizio aveva firmato per comprare un budello a Genova con sotto un posto barca: si immaginava lì vecchio, ad andar per mare. Ma dopo aver firmato il compromesso si è ammalato, e io non ce l’ho fatta a tenermi quella casa, era troppo sua» [Cappa, Vty 27/5/2015].
• «La mia vera passione era fare l’estetista, anche se quando mi truccavo mi trovavo un po’ stucchevole e secondo me davo il meglio quando il trucco era ormai un po’ passato» [Cappa, Vty 27/5/2015].
• Una figlia, Luisa Vittoria (vedi Luvi De André).
• «Sola non mi sento, anzi non lo sono mai. Con Luvi, mia figlia, che ha scelto di essere ligure e vive là, mi sento più volte al giorno, poi mi viene a trovare o la raggiungo io. Ho un sacco da fare: curare l’azienda agricola in Sardegna, le edizioni e i dischi di Fabrizio, quindi seguo quotidianamente la fondazione che ho voluto dedicare a mio marito, l’unico uomo che ho amato veramente perché mi ha regalato giorni indimenticabili. Abbiamo cominciato come amanti clandestini, ma il suo matrimonio ormai si era logorato. Ci vedevamo di nascosto all’Hotel Cavour di Milano, dove – mi diceva Fabrizio – si incontravano in segreto Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse, ma ci pensi?» (a Gigi Vesigna) [Ogg 18/2/2014].
• «Non ho chiuso la porta a nuovi amori, ma non riesco più a provare interesse. Non è così semplice ricominciare, è più facile per una ragazza vergine che per una donna che ha avuto un amore così grande. Mi sono tolta qualcosa, a non cercare altro? Me lo chiedo a volte, forse dovrei domandarlo a un professionista ma ormai è tardi. E soprattutto per me non è un tormento, sono fatalista».