30 maggio 2012
Tags : Irene Ghergo
Biografia di Irene Ghergo
• Roma 4 maggio 1946. Autore tv. Di Domenica In, Non è la Rai, Macao, Markette ecc. «In Rai, in Mediaset, dappertutto non dico che bisogna essere ruffiani perché mi fa vomitare, ma non ci si può mettere di traverso se no ti fanno fuori».
• Figlia di Arturo Ghergo, fotografo dei nobili e delle dive. «A trent’anni, grazie a Enrico Lucherini ho iniziato a lavorare come press agent. Poi ho incontrato Boncompagni che mi ha chiamata per un programma, Pronto Raffaella, di cui non sapeva ancora nulla. Io ci sono stata subito. È stato lì che sono diventata autrice. Poi quattro Domenica in e il passaggio a Mediaset per Non è la Rai. In mezzo, ho lavorato con Baudo, un nobiluomo che mi salvò dal vuoto in cui ero finita perché Biagio Agnes mi aveva separato da Boncompagni. Vai a capire perché».
• «Celebre autrice televisiva, ispiratrice, pupilla e sodale di totem passati e presenti, da Carmelo Bene ad Alberto Moravia, e poi Enrico Lucherini, Gianni Boncompagni, Maurizio Costanzo, Paolo Villaggio, risorsa di Piero Chiambretti. Definita da Pierluigi Diaco “la Madonna dei Monti Parioli”. (…) “In una vitarella certo non ci stavo. L’ho sempre saputo. La morte di mio padre mi fece scattare qualcosa. Avevo tredici anni. Diventai insofferente a tutto. La scuola. Mia sorella maggiore Cristina, che invece era molto studiosa. (…) Ci menavamo in continuazione. Mi svegliavo e la insultavo. Lei mi chiudeva in bagno per non farmi scappare. Abitavamo a via Condotti, in pieno centro, una volta arrivò la polizia richiamata dalle mie urla. Ero uno scandalo permanente”» (Giancarlo Dotto) [Gia 25/5/2010].
• «Mi dicevo: io non so fare niente, sono una capra. Sono stati i gay e gli intellettuali la mia università. (…) Prima non sapevo che erano gay, ma mi stavano già tutti attorno. Molti di loro sono morti di aids. I primi furono quelli del clan di Bernardo Bertolucci, poi il mio grande amico, l’antiquario Pino. Io mi facevo il bagno e lui stava lì che mi cuciva gli orli dei vestiti. Il suo negozio al centro era un gossipaio tremendo, di altissimo livello. (…) Quando avevo le doglie, diciassettenne, mi stavano tutti attorno ad accudirmi. Ne avevo sempre uno vicino, anche quando partivo con mio marito. (…) L’uomo etero è noioso. Non si gioca mai con lui, troppo concentrato sul suo ego. La leggerezza dei gay bilancia la mia parte nevrotica, mi fa star bene» [Dotto, cit.].
• «Ho inventato personaggi come Costantino della Gherardesca ed Alfonso Signorini a cui una sera dissi: farò di te una star» (a Francesco Rigatelli).
• Nel 2011 è stata co-autrice dello show di Raiuno Ci tocca anche Vittorio Sgarbi, sospeso dopo una puntata per bassi ascolti.
• Evita per quanto possibile il metro.
• Ha un ex marito, le nozze a diciott’anni: «Era l’epoca in cui s’investiva ancora nel matrimonio alto borghese. Lui era un costruttore, un ragazzo che piaceva molto, bello, generoso. Io non ero così avvenente, piuttosto una seduttrice molto birichina, rispetto a quelle mie coetanee così impostate» (a Giancarlo Dotto). Tre figli. La sorella Cristina è una nota fotografa.