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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Nando Gazzolo

• (Fernando) Savona 16 ottobre 1928 – Nepi (Viterbo) 16 novembre 2015. Attore. Figlio del grande doppiatore Ilario Gazzolo, detto Lauro, celebre voce del vecchietto nei western. Fratello di Virginio (ma di madre diversa). Prima popolarità come duca di Vallombrosa nel Capitan Fracassa della tv (1958), in seguito, tra l’altro, la serie Sherlock Holmes. Fu grande protagonista di Carosello (sorseggiava Amaretto di Saronno declamando versi classici). Negli ultimi anni visto nella fiction Valeria medico legale. A teatro da ultimo ne Il burbero benefico di Carlo Goldoni (2007, regia di Maurizio Faraoni).
• Genitori separati, è cresciuto con la madre.
• «Aveva una dizione perfetta, porgeva e scandiva le battute in modo da lasciar capire tutto al pubblico, anche quando sembrava sussurrasse. Figlio d’arte, apparteneva a una di quelle famiglie dove il teatro si respira con l’aria. Attori il padre Lauro, il fratello Virginio, il figlio Matteo; annunciatrice radiofonica, quindi altra gran bella voce, la madre Aida Ottaviani, e alla radio cominciò pure lui. La sua generazione non era più, però, quella dei teatranti scavalcamontagne: bensì dei teatranti che incontravano la tv. Adesso è tutta fiction, ma una volta si chiamavano romanzi sceneggiati. Prodotti tipici della tv anni Sessanta, si ispiravano a opere letterarie, romanzi, grandi classici italiani, francesi, russi, inglesi. E Fernando Gazzolo detto Nando, che era nato sulle scene, recitò tanto, in tv. Fin dal 1958, con Capitan Francassa, dove era il duca di Vallombrosa. Poi fu accanto a Alberto Lupo nella Cittadella, e nella Fiera delle vanità con Romolo Valli, Adriana Asti, Ilaria Occhini. Era così, la televisione di quei tempi: gli sceneggiati (questi tre avevano la regia di Anton Giulio Majano), si giravano in diretta, ci volevano attori che sapessero recitare veramente. Infatti, la prima fonte di ispirazione televisiva, e prima area di reclutamento, era proprio la prosa. Sempre nel 1968, Gazzolo fu Sherlock Holmes per sei puntate, con Gianni Bonagura che faceva Watson. Un’altra grande differenza rispetto al passato è che gli esperimenti non si ripetevano: una serie andava bene? Si passava oltre. E quindi ecco la nostra Voce nei Buddenbrook, anno 1971, e altro cast teatralmente stellare: Paolo Stoppa, Rina Morelli, Glauco Mauri. La prima generazione di bambini cresciuti con la tv riconosceva al volo Nando Gazzolo. Aiutata, anche, dalla diffusissima pubblicità di un liquore, che però non lo condizionò più di tanto, come invece accadde a Ubaldo Lay, a Ernesto Calindri, identificati col prodotto che reclamizzavano. Gazzolo no. Gazzolo continuava per la sua strada. Doppiava grandi attori, recitava a teatro gli amati classici, Shakespeare, Goldoni, anche Dario Fo. In tv, fu ancora nel 2002 accanto a Claudia Koll in Valeria medico legale, poi nel 2003 in Casa famiglia» (Alessandra Comazzi) [Sta 17/11/2015].
• Tra i doppiatori più importanti della CDC (Cooperativa Doppiatori Cinematografici): «Mi videro in teatro e pensarono: “questo qua ce lo prendiamo noi, perché questo è proprio bravo e gli facciamo fare il doppiaggio”. E fu un errore mio accettare, perché secondo me dovevo proseguire tranquillamente per il mio teatro che amavo tanto. Mio padre ci teneva che lo facessi con lui. Son quelle cose che capitano perché ci sono padre e figlio. (…) Ma non è stata mai una passione. Non ho mai detto “ah che bello volevo fare il doppiaggio”. Anzi dirò di più: il doppiaggio è un tradimento. È un tradimento molto grave. Il doppiaggio può falsare completamente la personalità dell’attore, può distruggerla, può cambiarla completamente ed è sbagliatissimo. (…) Credo che, soprattutto in opere di altissimo livello come l’Otello, bisognerebbe sentire l’attore che recita nella propria lingua» (da un’intervista di Andrea Razza e Gerardo Di Cola, 31/10/2011).
• Voce di Marlon Brando, Laurence Olivier, Frank Sinatra, Clint Eastwood.
• «Difficile dire se Gazzolo fosse più bravo sul palcoscenico teatrale, sul set cinematografico o in una sala doppiaggio. A lungo celeberrimo volto e voce della Rai. Per quanto riguarda il primo, anche per via di quegli spot – erano i Caroselli degli anni Sessanta e Settanta – che grazie a lui diventavano saggi incredibili di recitazione: letture di classici della letteratura al termine delle quali Gazzolo, una figura imponente, elegante, somigliante a un altro grande attore britannico, Michael Caine (che aveva anche più volte doppiato) si congedava sobriamente, in stile assai british, sorseggiando quel bicchiere di amaro che reclamizzava» (Cds 16/11/2015).
• Sua moglie Rita Di Leonardo è morta il 17 settembre 1999 per un tumore. Tre figli: Luca, Giovanna e Matteo (attore).