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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Jas Gawronski

• Vienna (Austria) 7 febbraio 1936. Giornalista (corrispondente Rai da New York, Parigi, Mosca e Varsavia). Politico. Europarlamentare di Forza Italia (dal 1999, già eletto nel 1984 e 1989), nel 1996 fu eletto al Senato, ex portavoce di Silvio Berlusconi. Dal 2011 presidente della Quadriennale di Roma. «Il mio difetto è di non essere aggressivo, di non avere nemici e di non essere ambizioso».
• Figlio del diplomatico Jan Gawronski e di Luciana Frassati (1902-2007), sorella del beato Pier Giorgio (1901-1925). «Pochi sanno che, se le cose fossero andate in maniera diversa durante il fascismo, oggi Jas sarebbe proprietario della Stampa di Torino. Nonno Frassati è stato il fondatore della Stampa» (Claudio Sabelli Fioretti).
• «Mio nonno era un antifascista dichiarato. Era stato nominato ambasciatore a Berlino e si era dimesso nel 1922 per protesta contro Mussolini. Il regime lo costrinse a vendere il giornale alla famiglia Agnelli. Mio nonno mi diceva: “Occupati di tutto tranne che di giornalismo”. Ho cominciato a fare il giornalista a 21 anni. Approfittavo dei miei soggiorni in Polonia per collaborare alla Gazzetta dello Sport. Ricordo una Coppa Davis di tennis, un Giro ciclistico della Pace. Poi cominciai con la Rai».
• «Mi scoprì Enzo Biagi e feci l’organizzatore dei suoi servizi televisivi. Fu il mio primo contatto col giornalismo di serie A. Attraverso Biagi conobbi Zavoli e lavorai anche con lui. Infine divenni assistente e poi successore di Ruggero Orlando a New York».
• «Nel 1979 il Partito repubblicano mi chiese di entrare in lista per le europee. Risultai primo dei non eletti, dietro a Susanna Agnelli. Due anni dopo Susanna si dimise e io presi il suo posto. Feci anche le successive elezioni, sempre con i repubblicani. Ma quando entrarono in un governo di centrosinistra, un po’ troppo a sinistra per i miei gusti, me ne andai».
• Ha un contenzioso aperto col governo di Belgrado per un immobile a Varsavia: «La vicenda giudiziaria va avanti dal 1989, quando, dopo il crollo del muro di Berlino, la famiglia Gawronski riuscì a farsi riconoscere da un tribunale la proprietà dell’immobile, che era stato espropriato dal regime comunista polacco subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale e dato alla Jugoslavia nel ’45 perché ci stabilisse la propria ambasciata» (Monica Ricci Sargentini) [Cds 14/7/2011].
• Nicola Caracciolo lo ricorda tra i partecipanti alle proteste del 1977 contro la centrale nucleare di Montalto di Castro: «Adesso dice di essere capitato lì per caso, al blocco ferroviario... Invece c’era, e sapeva» (Paolo Conti) [Cds 19/8/2009].
• Ultimo libro A cena col Papa (Aragno 2015). Giuliano Ferrara: «L’importanza di Gawronski non è solo di essere un Gawronski, nipote del fondatore della Stampa e del beato Piergiorgio, figlio di Luciana intrepida e longeva che fece innamorare coorti di aristocratici e maestri dello spirito, non ultimo Wilhelm Furtwaengler, l’importanza di Gawronski è di essere Jas. Invece di fare il diplomatico come il padre, o il militare, dritto come un fioretto, bello come un dio delle steppe, Jas ha fatto il giornalista. In realtà Jas ha gusto e persino passione per le cose di mondo e del mondo, e ha realizzato, accanto a cento altri successi internazionali, una cosina universale che resterà: l’intervista a un santo intorno a una tavola imbandita (nei referti auditivi si sente il tintinnio dei bicchieri e anche il rumore della santa mascella). Essendo italiani di Polonia o polacchi in Italia, peccatore e santo non hanno fatto come i concittadini peninsulari che parlano di cibo prima, durante e dopo i pasti. Hanno parlato di politica e di storia, specie di comunismo e anticomunismo, senza concessioni pusille al mondo liberalcapitalista, con un tratto analitico e un segno militante, da parte del pontefice Giovanni Paolo II, sollecitato da un Gawronski emozionato ma in gran forma e freddo abbastanza per non mollare mai la presa» [Fog 12/5/2015].
• Pokerista.
• Padre di Carolina.