30 maggio 2012
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Biografia di Maurizio Gasparri
• Roma 18 luglio 1956. Politico. Vicepresidente del Senato. Nel 2008 e nel 2013 eletto al Senato col Pdl (capogruppo 2008-2013). In seguito alla sospensione delle attività del Popolo della Libertà (2013), aderisce a Forza Italia. «Sono rigorosamente di destra, legge e ordine, ma del fascismo non me ne importa niente. Quando ero sottosegretario all’Interno un questore mi regalò un ritratto di Mussolini. Io gli dissi: “Che ci faccio?”».
• Già eletto alla Camera nel 1992 (Msi), 1994, 1996, 2001, 2006 (An), sottosegretario all’Interno nel Berlusconi I (1994-1995), ministro delle Comunicazioni nel Berlusconi II (2001-2005). Autore della contestatissima Legge Gasparri sul riassetto del sistema radiotelevisivo (terza “legge sistema” dopo la Mammì del 1990 e la Maccanico 1997). Oggetto di un iter legislativo molto complesso, compreso il rinvio alle Camere del presidente Ciampi, la legge venne promulgata il 3 maggio 2004 dopo 130 sedute e 14.000 emendamenti. Tra le novità più discusse l’unificazione dei mercati televisivo ed editoriale della pubblicità attraverso il Sistema integrato di comunicazione per un monte totale di 25 miliardi di euro (prima erano 12). La legge prevede che ogni operatore non possa averne più del 20% (5 miliardi). Secondo Fedele Confalonieri (e secondo l’opposizione) «le prospettive di ricavi in più per Mediaset e Mondadori sono di uno o due miliardi». Replica di Gasparri: «Il divieto di combinare telecomunicazioni stampa e tivù è una cosa d’altri tempi. Io sono un futurista, un marinettiano, amo il moderno in tutte le sue espressioni nonostante una formazione tradizionalista e penso che il Paese meriti di gareggiare su scala europea e mondiale. Che non possa restare ancorato a precetti antindustriali». Tra le altre, l’introduzione della televisione digitale terrestre consentì a Retequattro di restare in onda (contro una sentenza della Corte Costituzionale) provocando l’intervento dell’Unione Europea con una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia sulle presunte storture della Gasparri (vedi anche Paolo Gentiloni).
• Leggenda (scaturita da un lancio Ansa) che fosse stato escluso dal Berlusconi III per una telefonata all’allora segretario generale della Presidenza della Repubblica Gaetano Gifuni con la quale avrebbe cercato di ostacolare la nomina di Francesco Storace (allora suo compagno di partito) al ministero della Salute: «C’è una smentita del Quirinale: una nota delle 9 e 48 della domenica mattina, 12 minuti prima della messa del nuovo Papa. Avevano ben altre cose per le mani, ma hanno trovato il tempo per smentire. Del resto, lei pensa che io sia pazzo? Solo un pazzo potrebbe telefonare a Gifuni: avvisi il Presidente che il governo rischia...» (ad Aldo Cazzullo).
• «La mia era una famiglia moderata, che votava Msi. Mio padre era ufficiale dei carabinieri. Io sono nato e cresciuto in caserma, sono andato fin da bambino alle parate militari. Mi piacevano De Gaulle, Salazar, i colonnelli greci. Fidanzate solo di destra. Ricordo la mia prima passione. Avevo sei anni, si chiamava Daniela Grossi, figlia di un ufficiale dei carabinieri. Anche le vacanze le facevamo fra noi. A me piaceva fare l’organizzatore. La mattina appendevo l’ordine di servizio: “Domani si va a Capo Vaticano. Dopodomani bagno in spiaggia. Stasera musica”» (da un’intervista di Claudio Sabelli Fioretti).
• «“Carrierino” è il nomignolo che Giusva Fioravanti e Francesca Mambro ricordano avesse Gasparri da piccolo. Per quel suo moto perpetuo, movimento e avanzamento, e la fede incrollabile nelle proprie forze e l’assoluta capacità di reggere ai più alti ritmi di lavoro pur di raggiungere il traguardo per primo» (Antonello Caporale).
• Anima moderata di An (dice di non aver mai messo la camicia nera e di aver fatto il saluto romano solo una volta «ma dal punto di vista igienico è meglio della stretta di mano»), è sempre stato considerato il più berlusconiano di tutti i post missini.
• Nel 2007 ha fondato l’associazione Italia Protagonista e pubblicato Con il cuore a Destra (Rubettino).
• Con Gianfranco Fini non ha più il rapporto di un tempo.
• Forte rivalità con Gianni Alemanno «Tenere Gasparri e Alemanno seduti allo stesso tavolo era un’impresa davvero ardua» (Italo Bocchino) [Una storia di destra, Longanesi 2011, p.191].
• Grande amico di Ignazio La Russa, i due si sono politicamente separati alla fine del 2012 quando La Russa uscì dal Pdl per fondare, con Giorgia Meloni e Guido Crosetto, il partito Fratelli d’Italia «E adesso? E adesso cosa faranno Cip e Ciop o, meglio ancora, “Castore e Polluce”? Cosa faranno i gemelli Gasparri e La Russa, separati con infinito strazio per cause di forza maggiore politica? (…). Ignazio, Maurizio, Pinuccio Tatarella e anche Italo Bocchino, il più giovane allievo del gruppo che ora ricorda: “Eravamo molto uniti. Loro due erano addirittura ‘complementari’. Ci vedevamo tutte le sere... Vista oggi, è una storia triste. La comunità di allora ormai milita in cinque partiti diversi”. (…)
• «Pare impossibile ma mi fermano pensando che sia il senatore Gasparri e a Maurizio capita lo stesso» (La Russa a Alessandra Longo) [Rep 18/12/2012].
• «Nel 1992 ci furono le elezioni politiche (…) Gasparri, da sempre motore organizzativo del partito, si candidava a Roma (…). Io rimanevo chiuso in ufficio tutto il giorno; tra le altre cose mi toccava anche telefonare alla gente spacciandomi per Gasparri. Se poi con qualcuna di queste persone si organizzava un incontro, mi preoccupavo di spiegare a Maurizio tutto quello che ci eravamo detti al telefono. Con questa strategia, Gasparri venne eletto con ben diecimila preferenze superando Maceratini, Caradonna e altri big di allora» (Italo Bocchino) [cit. pp.87-88].
• • «Il dramma di Gasparri è che parla, parla, perché solo parlando s’illude di avere convinzioni».
(Grasso cit.).
• «Da un po’ di tempo sta dando il meglio di sé anche su Twitter, social sul quale è approdato con la grazia di un rinoceronte. Ormai le sue frasi celebri compongono una piccola antologia comica» (Aldo Grasso) [Cds 28/10/2012].
• Nel dicembre 2013 gli è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini con l’accusa di peculato. Gasparri si sarebbe appropriato di 600 mila euro derivanti dai fondi del gruppo parlamentare del Pdl con i quali, nel marzo 2012, avrebbe pagato una polizza vita che vedeva come beneficiari, in caso di morte del senatore, i suoi eredi legittimi. In seguito aveva provveduto alla restituzione della somma al gruppo Pdl con due bonifici effettuati nel mese di febbraio e marzo del 2013. Il 17 febbraio 2014 la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio del senatore per peculato.
• Sposato con Amina Fiorillo, una figlia (Gaia), ha fatto sapere che sotto elezioni «il sesso per un politico diventa veramente una cosa secondaria».
• Romanista.