30 maggio 2012
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Biografia di GAROFANO Luciano
• Roma 5 maggio 1953. Biologo. Generale dei carabinieri in congedo. Dal 1995 al 2009 comandante del Ris di Parma.
• «Dicono che ogni generazione ha bisogno del proprio Sherlock Holmes, di colui che tiene acceso il fiammifero della razionalità nel buio di misteri angoscianti e inspiegabili. I nostri anni zero hanno avuto Luciano Garofano (…). Lui, va detto, non si è tirato indietro. Quel ruolo lo sentiva suo, fatto su misura come le divise dell’Arma che si faceva confezionare dal sarto di fiducia. La passione per la biologia era destinata a diventare la benzina del suo mestiere e della sua ascesa. Dopo la laurea, entra nell’Arma e prende servizio all’allora Cis. La promozione a capitano gli impone di dirigere la Compagnia Mirafiori a Torino. (...) Torna poi a Roma per dirigere la sezione biologica del Cis e nel 1995 arriva in quella che diventerà la ”sua” Parma. La città dove ha comprato casa, dove lavora sua moglie, ovviamente biologa, dove sono cresciuti i suoi due figli maschi e dove nel 2003, mentre infuriava la bufera su Cogne, è nata Marta, l’ultima arrivata di una famiglia sempre tenuta al riparo dalle intemperie mediatiche» (Marco Imarisio) [Cds 16/11/2009].
• Sotto la sua guida il Ris si è trovato a indagare su delitti clamorosi, dal rapimento di Tommaso Onofri allo sterminio della famiglia Carretta, dal caso di Donato Bilancia a quello di Erika e Omar passando per la strage di Erba e il delitto di Cogne.
• «Un uomo visto passare molte volte in televisione – in tuta bianca e in divisa - mentre effettua sopralluoghi sulle scene di delitti molto difficili da risolvere, e molto combattuti tra accusa e difesa. Alcune indagini sono finite in un libro che si intitola Delitti imperfetti» (Brunella Giovara). «Da quel libro ha preso le mosse la fiction omonima. Per quella serie, tutto il cast si trasferì a Parma e per quasi una settimana, prima che iniziassero le riprese, ci dedicammo alla visita dei laboratori e facemmo numerose riunioni per illustrare le tecniche utilizzate sulla scena del crimine, affinché regista e attori si impadronissero del linguaggio scientifico e imparassero le procedure utilizzate dal Ris» (risposta di Garofano ad una lettrice) [Giallo, 23/4/2014]. Da quel momento «Garofano, elogiato in pubblico, finisce piano piano, senza volerlo, ma non senza accorgersene, al centro di gelosie e invidie professionali. Rassicurava e confortava il pubblico. Era un po’ la faccia pulita e nuova dello sbirro. I suoi occhialini portavano fiducia e speranza. Ma dietro le quinte, lui cominciava a subire qualche contraccolpo» (Piero Colaprico) [Rep 16/11/2009]. La vicenda Cogne segna un punto di non ritorno. Cominciano ad arrivare le prime critiche ai metodi utilizzati dai Ris. L’avvocato Carlo Taormina, maestro dei medici legali, accetta di lavorare per la difesa. I due, una volta legatissimi, non si rivolgeranno più la parola.
• Alle elezioni europee del 2009 si presenta senza essere eletto alle elezioni europee come candidato nella lista Mpa-La Destra-Pensionati-Alleanza di Centro. In seguito alla sua candidatura, e alla mancata elezione, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri chiede il trasferimento al Ris di Roma, il Racis (richiesta dichiarata legittima dal Consiglio di Stato). Da qui la sua decisione di lasciare l’Arma.
• Sempre nel 2009, a novembre, viene indagato dalla Procura di Parma per peculato, truffa e falso ideologico in atto pubblico, un’indagine avviata in seguito all’esposto dell’avvocato Carlo Taormina e che verrà archiviata nel 2013.
• «Volevo fare il biologo, e basta. Ma ero figlio di un ufficiale dei carabinieri, e nonostante le iniziali resistenze, alla fine sono diventato carabiniere anche io, scoprendo un bel giorno che potevo così sposare due mondi: l’Arma, e la biologia».
• «Non ho mai capito perché ci pagano per un lavoro così divertente. Lo farei anche gratis».
• Ha condotto su La7d il programma L’altra metà del crimine e fa parte dello staff di Quarto grado (Rete4).
• Tutte le settimane risponde dalle pagine di Giallo a tre lettere dei lettori.