30 maggio 2012
Tags : Andrea Gallo • Don Gallo
Biografia di Don Gallo
• Genova 18 luglio 1928 - Genova 22 maggio 2013. Sacerdote. Ordinato nel 1959, la sua carriera ecclesiastica è ricca di episodi di contrasto con le alte cariche della Chiesa, che non hanno mai visto di buon occhio i suoi metodi «comunisti» (all’epoca del G8 di Genova fu oggetto di polemiche per la sua amicizia con i Disobbedienti).
• Prime esperienze pastorali alla Garaventa, il riformatorio di Genova, dove cerca di introdurre un metodo educativo vicino all’esperienza di Don Milani. Dopo tre anni i superiori salesiani lo rimuovono dall’incarico senza fornirgli spiegazioni. Mandato alla parrocchia di San Benedetto, la trasforma «in una specie di Barbiana metropolitana e non rurale. A San Benedetto nacque l’esperimento della comunità di base» (Simone Pieranni). «I vicoli, un tossicomane agonizzante. “A quei tempi l’eroina era quasi sconosciuta, gli ospedali rifiutavano il ricovero perché per la legge di allora i consumatori dovevano essere arrestati. Ma il ragazzo stava morendo. Dove lo porto?” ha poi raccontato. La battaglia per riconoscere i tossicodipendenti come malati. L’accoglienza dei disperati, degli ultimi. Di quelli che tutti rifiutavano. Anche i trans del ghetto, che nella Comunità trovano finalmente una zona franca dove potersi sentire come tutti gli altri». [Massimo Calandri, la Repubblica 23/5/2013]
• «Penso che sia giusto riconoscere i diritti delle coppie, di milioni di persone che convivono e lo fanno per amore. È l’amore il fondamento del matrimonio, anzi il fondamento di ogni cosa». I diritti di tutte le coppie, anche omosessuali? «È sempre amore».
• «Amato e discusso. Incensato e dileggiato. Anche un po’ narciso don Gallo: andare in tv (il primo a lanciarlo sull’etere nazionale fu Maurizio Costanzo) certo non gli dispiaceva e per questo già quattordici anni fa Aldo Grasso lo punzecchiava dalle colonne del Corriere della Sera. Prete di strada, angelicamente anarchico, dal linguaggio colorito e indigesto ai benpensanti. Amico di Fabrizio De Andrè e Vasco Rossi, Beppe Grillo e Fernanda Pivano, Manu Chao e Gino Strada. In prima fila nelle manifestazioni No Tav e anti G8, allo stadio a tifare Genoa. Capace di infiammare la piazza al comizio di Giuliano Pisapia dicendo: “L’Italia aspetta un segno da Milano”. È stato uno degli artefici, insieme a Nichi Vendola (Sel), dell’elezione del professor Marco Doria a sindaco di Genova, alla faccia del Pd locale». [Teodoro Chiarelli, La Stampa 23/5/2013]
• Tra le ultime iniziative, lo spinello fumato nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi, contro la repressione penale per il consumo di hashish e marijuana e il corteo contro l’inaugurazione di una sala giochi a Pegli (Genova), ad aprile 2013.
• Amico di don Gianni Baget Bozzo. Da ragazzi, durante la Resistenza, erano stati nella brigata cattolica comandata da Dino, fratello di Andrea.
• Una ventina di libri pubblicati, tra cui Così in terra, come in cielo (con Simona Orlandi, Mondadori 2010), La buona novella. Perché non dobbiamo avere paura (Aliberti 2012), In cammino con Francesco (Chiarelettere 2013), Io non mi arrendo (Baldini e Castoldi 2013) e, postumo, Sopra ogni cosa. Il vangelo laico secondo De André nel testamento di un profeta (Piemme 2014). Ha messo in scena e interpretato con Carla Peroleiro Esistenza, soffio che ha fame, parole e musica ispirate a testi sacri.