30 maggio 2012
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Biografia di Danilo Gallinari
• Sant’Angelo Lodigiano (Lodi) 8 agosto 1988. Giocatore di basket (ala) dei Denver Nuggets (dal 2011) e della Nazionale. Dal 2008 al 2011 coi New York Knicks, 6ª scelta assoluta al draft Nba (vedi Andrea Bargnani). Detto Gallo, sia nei club che in Nazionale porta la maglia numero 8. Da qui il titolo dell’autobiografia: Da zero a otto (con Flavio Tranquillo, Libreria dello Sport 2010).
• Barack Obama: «L’Italia può essere fiera del fatto che i suoi figli e le sue figlie continuano a dare contributi inestimabili al successo degli Stati Uniti e alla nostra partnership bilaterale. Ovviamente devo aggiungere che due persone come Danilo Gallinari e Marco Belinelli garantiscono un certo buon nome anche alla Nba» (a Maurizio Molinari) [Sta 9/2/2012].
• Prima giocava nell’Olimpia Milano (vi fece ritorno per qualche settimana, a fine 2011, quando l’Nba era in sciopero). «A me la Nba non piace poi così tanto. Il basket vero si gioca in Europa. Là è soltanto uno contro uno, non c’è furbizia, non c’è intelligenza tattica, zero schemi. Se salti di più arrivi prima, se salti di meno arrivi dopo. E siccome io non salto un cazzo, non arriverò mai».
• Un brutto infortunio nel 2012, un altro nel gennaio. Operato ai legamenti di un ginocchio dal celebre dottor Steadman, che tra gli altri curato Giuseppe “Pepito” Rossi e campioni del calibro di Lindsey Vonn. «Diciamo che devo mettere ancora a posto la parte mentale, la più importante. Perché è inevitabile pensare al ginocchio» (a Massimo Lopes Pegna) [Gds 15/1/2014]. Per quell’infortunio, i Denver Nuggets ricevettero 4,5 milioni di dollari: sulle ginocchia del giocatore era stata stipulata una polizza assicurativa.
• «Dicono che diventerà il più bravo. Un playmaker di oltre due metri. Il più forte. L’autentico, futuro ambasciatore del basket italiano nel mondo» (Flavio Vanetti).
• In un’intervista del 2008 a GQ, campione ancora in erba, aveva ribadito: «Io non subisco il fascino del basket Usa, anche se è il sogno di tutti i giocatori. E nemmeno subisco il fascino degli Usa, non sopporto l’arroganza di un Paese convinto di essere il numero uno in tutti i settori quando invece è lampante che spesso il meglio è altrove. Ma non posso ignorare che se qui si guadagna uno là si guadagna dieci. Né che si vive una volta sola, e quindi certe occasioni bisogna acchiapparle al volo».
• Nella Grande Mela fu subito folgorazione: «Io cerco di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno. Sono nella Nba, in una città meravigliosa come New York, viaggio con aerei privati in tutta l’America, scendo negli alberghi più belli del mondo, ho a disposizione una palestra fantastica. Di negativo ci vedo ben poco!» (Andrea Barocci) [Csp 28/10/2009].
• Modesto, e per questo criticato una volta dal New York Times perché disse di non ritenersi un «All Star» all’altezza di LeBron James, collega dei Miami Heat: « Mi considero uno che gioca per la squadra, importante per questo tipo di schemi. A volte posso fare molto bene, altre no. Se metti LeBron James a fianco a me, c’è una differenza come fra il giorno e la notte» (a Massimo Lopes Pegna) [Gds 27/11/2010].
• Figlio di Vittorio Gallinari (Sant’Angelo Lodigiano 22 ottobre 1958), ex cestista della stessa Olimpia Milano (con cui vinse gli scudetti del 1982, 1985, 1986, 1987 e la coppa Campioni del 1987): «Lui era il Materazzi dell’epoca, io sono Kakà». Il papà era in squadra con Mike D’Antoni, suo allenatore a New York. In virtù dell’antico rapporto, secondo alcuni compagni era un “cocco” del coach. Che di lui disse: «In carriera farà 30 mila tiri, mica possiamo spaventarci perché ne sbaglia 20. Forse pensa troppo a quello che fa. Praticamente un rookie (matricola, in gergo – ndr): deve tirare e basta. Spero soltanto che non diventi come suo padre: Vittorio non ne azzeccava uno» [Gds 28/10/2009 e 19/1/2011].
• Studia Filosofia.
• È alto 2 metri e 9 cm. «Dopo Valentino Rossi, come ingaggio, è lo sportivo italiano più ricco. La squadra dell’Nba dei Denver Nuggets (…) gli ha offerto 10,5 milioni di dollari a stagione per quattro anni. Totale: 42 milioni di dollari, pari a circa 32 milioni di euro. Fino a fine giugno percepirà il vecchio stipendio di 4.190.182 dollari (Massimo Lopes Pegna) [Gds 26/1/2012]. Nel 2010 il New York Post lo inserì al 12° posto nella classifica degli scapoli d’oro della città.
• Gli hanno attribuito molte fidanzate tra cui Michelle Trachtenberg, attrice della serie tv Gossip Girl («Ci conosciamo, ma non abbiamo una storia) ma anche Kim Kardashian («Sarebbe stato la prima scelta di Kim per il matrimonio in mondovisione, ma avrebbe rifiutato di essere seguito 24 ore su 24 dalla telecamere dei Kardashian» nel reality tv) [N20 n. 47, 24/11/2011]. Nel settembre 2013 fu fotografato da Diva e Donna con Barbara Faggioli.
• Tifoso del Milan.