30 maggio 2012
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Biografia di Fabio Gallia
• Alessandria 20 agosto 1963. Banchiere. Dal 2008 direttore generale di Bnl. Già amministratore delegato di Banca di Roma dove era stato chiamato a gestire il piano di rilancio con Andrea Crovetto, «braccio destro di Matteo Arpe nel risanamento di Capitalia» (la Repubblica). Motto: «Le nostre priorità sono chiare. Fare bene il nostro lavoro, continuare a investire per migliorare le nostre competenze e i nostri prodotti, mantenendo sempre un rapporto trasparente con i clienti».
• Nel 2010 declinò l’offerta di diventare direttore generale della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo (ad accettare fu Marco Morelli), l’anno seguente si fece il suo nome tra i «banchieri stimati da Bazoli» papabili per la successione di Corrado Passera come ad del gruppo. Poi di Monte Paschi. Evenienza, quest’ultima, riaffacciatasi anche in seguito: «Alcuni sostengono che al Monte potrebbero essere interessati i francesi, a cominciare da Bnp-Bnl. Ma l’ipotesi appare per ora poco credibile. E vista l’attenzione che il Ceo Fabio Gallia sta dedicando al recupero di redditività di Bnl-Bnp, è del tutto impensabile che un manager di talento internazionale come lui possa imbarcarsi in un’operazione “da storia italiana”» (Alessandro Plateroti) [S24 29/11/2012]. Il suo nome figura tra quelli fatti da Franco Ceccuzzi, sindaco di Siena da maggio 2011 a maggio 2012, ai magistrati che facevano luce sul controllo politico della banca e della Fondazione nell’acquisizione di Antonveneta.
• «Gallia ha un passato in Capitalia e un presente da amministratore delegato a Roma, nella sede di Bnl, che vale un posto da consigliere nel Comitato esecutivo di Bnp Paribas, la capogruppo. È uno dei rari italiani che può guardare l’Europa da vicino» (Stefano Righi) [CorrierEconomia 25/10/2010].
• Divoratore di romanzi (tra i preferiti Furore di Steinbeck, che regala spesso) e appassionato di tennis: nella primavera 2010 vinse un torneo organizzato dalla Bnl, dopo che il presidente Luigi Abete uscì al primo turno e in semifinale fu sconfitto Giulio Napolitano, figlio del capo dello Stato. Tifoso della Juve, come ha svelato l’imprenditore alberghiero Bernabò Bocca: «Sono uno juventino sfegatato. E seguo tutte le partite con Fabio Gallia» (a Vittorio Zincone) [Set 20/9/2013].