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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Giovanni Galeone

• Napoli 25 gennaio 1941. Ex allenatore di calcio (fini al 2013). Figlio di una nostalgica della monarchia e di un ingegnere dell’Ilva, cresce a Servola, quartiere operaio di Trieste, divertendosi a giocare con compagni come Cesare Maldini, e a vincere contro le squadre di «quelli che avevano i soldi» e portavano il pallone «“Ho sempre avuto simpatia per chi veniva da situazioni di povertà. I miei valori politici si sono sviluppati attorno alla vita di chi aveva famiglie in difficoltà. Parliamo pure di comunismo di cui non esiste più neppure l’ombra. L’unico rimasto a parlarne è Berlusconi”. Proprio il Cavaliere che nel 1990 a Vienna nel dopo partita della Coppa dei Campioni - vinta dal Milan di Sacchi contro il Benfica - gli disse: “Galeone mi telefoni, ho dei grandi progetti per lei”. Si erano fatte le cinque di mattina parlando di quel Milan stellare degli olandesi. “Per la verità la formazione ideale di Berlusconi sarebbe dovuta essere composta da dodici giocatori. Ma io non glielo feci notare”» (Elisabetta Reguitti) [Fat 17/12/2012].
• Conosciuto soprattutto per le imprese alla guida del Pescara, con cui ottenne due promozioni in A (una terza col Perugia). Da ultimo sulla panchina dell’Udinese (2005 - 2006). «Ho smesso di allenare perché non sopportavo più l’atteggiamento dei calciatori. Forse sono invecchiato. (…) Il calcio non mi manca anche se quello era un bel vivere» (a Reguitti cit.)
• All’epoca in cui Moratti licenziò Ottavio Bianchi, fu a un passo da allenare l’Inter. «Bon vivant, ama la poesia e le interviste spiazzanti» (Corriere della Sera).
• Il 17 settembre 2007 l’orefice Giacomo Patti fu assassinato con una pistola Smith&Wesson a tamburo rubata in casa sua il 14 agosto dello stesso anno.
• Passione per il Sudoku: ammette di non riuscire mai a terminare quelli che vengono definiti “facili oppure medi” e, al contrario, di andare a nozze con quelli difficilissimi che sembrano impossibili.
• Sposato da cinquant’anni con Annamaria, insegnante oggi in pensione, che non ha mai lasciato Udine mentre il marito girava le piazze calcistiche d’Italia.