30 maggio 2012
Tags : Carmine Donzelli
Biografia di Carmine Donzelli
• Catanzaro 19 ottobre 1948. Editore. Laureato in Filosofia, prima di mettersi in proprio (1993) lavorò 18 anni all’Einaudi (settore Grandi Opere), poi alla Marsilio. «Ma il capolavoro è stato l’idea di fondare a Roma la casa editrice che porta il suo nome e l’intuizione di stampare il libriccino di Norberto Bobbio su Destra e sinistra che è stato il saggio politico più venduto negli ultimi anni (250 mila copie nel giro di poche settimane - ndr)» (Il Messaggero).
• «Prese il treno Catanzaro-Torino negli anni Sessanta. Mise a profitto il soggiorno nel capoluogo torinese acquisendo un certo savoir-faire nel mondo dell’editoria e mettendo cappello a casa Donat-Cattin, allora gran visir democristiano, di cui impalmò la figlia Pia. Intimamente cattocomunista, è, a detta degli amici, un Narciso con delirio di onnipotenza» (Pietrangelo Buttafuoco).
• «Dotato di quell’ottimismo da calabrese molto pragmatico che costituisce la sua forza. “Eccheccevò” è infatti il grido di battaglia che qualche suo amico (un po’ fantasiosamente) gli attribuisce (...) È un anti-terrazzista di sinistra. Un comunista post-ideologico, alieno (per il momento) da qualsiasi fighettismo».
• Nel 2002, per qualche mese consigliere d’amministrazione Rai (in quota ds). Si dimise in polemica col presidente e col direttore Agostino Saccà. La sua stanza a viale Mazzini era accanto a quella di Antonio Baldassarre: «Convivenza a dir poco difficile, buongiorno e buonasera, roba da diavolo e acqua santa. Potevano mai andare d’accordo l’uomo più vicino a Fassino e il giurista caro ad An e agli uomini di Berlusconi?» [Cds 26/11/2002].
• «Antico cultore di Gramsci» (Simonetta Fiori) [Rep 2/2/2013], nel 2012 pubblica un’edizione con prefazione, introduzione e commento del Quaderno su Machiavelli, con il titolo Il moderno Principe.
• Contro gli ebook («Il supporto per me è il mezzo, non il fine (…) ma vedo troppa poca sperimentazione intorno all’ebook»[Cristina Taglietti, Cds 11/5/2012]); il self-publishing («Potrà riguardare quei pochi autori capaci di vendere se stessi senza l’intermediazione dell’editore; oppure la pletora infinita dei dilettanti allo sbaraglio» [Paolo Di Stefano Cds 28/7/2013]). Le collane economiche («Come si fa a produrre qualità a 0,99 euro?»[Francesco Specchia, Lib 26/5/2013]); le traduzioni dei grandi classici vendute a buon mercato («È proprio nel cuore della traduzione dei classici che si annida l’identità dell’editore. Non siamo degli stampatori, il nostro mestiere è certificare la qualità»[a Brunella Schisa, Ven 24/12/2010]) e contro il disegno di legge sulle intercettazioni del 2010, che proponeva di inasprire fino a 465.000 euro le pene economiche per gli editori.
• «Il bravo editore è quello che sa valutare congruamente l’esito di un libro senza illudere l’autore: quello che pensa di vendere tremila copie e ne vende tremila» [a Di Stefano, cit.].
• Una figlia, Elisa.