Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Stefano Dionisi

• Roma 1 ottobre 1966. Attore. Al cinema in Farinelli, La tregua, Il partigiano Johnny ecc. Molta tv: nei panni di Luciano Liggio nel tv-movie L’ultimo dei corleonesi («Ho dovuto imparare il siciliano»), protagonista della miniserie Fratelli di sangue. Poi in Caccia segreta, Il sangue dei vinti (dal libro di Pansa), L’avvocato Guerrieri (cioè il protagonista dei gialli di Carofiglio, trasmesso da Raiuno a inizio 2008), Una madre, Family Game, Era mio fratello.
• Nel 2008 è tra i protagonisti del film Mal’aria (regia di Paolo Bianchini); nel 2010 lavora con il regista Carlo Vanzina sul set del film Ti presento un amico. Tra gli ultimi lavori lo troviamo ne Il segreto degli alberi, regia di Alessandro Tofanelli (2012), La madre, regia di Angelo Maresca (2013), Pupetta. Il coraggio e la passione, regia di Luciano Odorisio (2013), Un caso di coscienza 5, regia di Luigi Perelli (2013)
• «È l’attore feticcio di Pasquale Pozzessere. Con lui ha girato Verso sud, Padre e figlio, la serie televisiva La storia siamo noi, primo capitolo della saga di Rulli e Petraglia chiusa da La meglio gioventù di Giordana. È bello, ma soprattutto ha uno sguardo lucido e vivo che trasmette emozioni» (Simonetta Robiony).
• Genitori separati. Pessimo rapporto con il patrigno che non vede da anni: «Non ha saputo prendersi cura di me, delle mie emozioni e sofferenze». Per mantenersi da ragazzo ha fatto molti mestieri «Il lavapiatti, il cameriere, il vetrinista». Ha vissuto in America. Lì ha sposato una produttrice, Annie Stewart da cui ha un figlio «Milo, la cosa più bella della mia vita. Però con la madre le cose non filavano. E mi sono separato. Quando Milo era piccolo, passavamo le giornate a pescare. O in spiaggia, a Santa Monica. Prima era più bello. Ora mi preferisce i compagni. Però il suo cuore è triste, quando non ci sono» [Lavinia Farnese, N20 7/5/2009].
• «Scuro di occhi e di capelli, magro, alto, chiuso in una gabbia di timidezza difficile da penetrare» (La Stampa).
• «Il meccanismo televisivo mi spaventa, certe volte si lavora in maniera un po’ sciatta, per questo mi è capitato spesso di rifiutare proposte di fiction. E poi c’è il problema della popolarità, una cosa con cui ho un rapporto difficile, non mi va di non poter camminare per strada liberamente».
• A 19 anni posò per il Pci nella campagna pubblicitaria “Vota comunista”. «Dopo la fondazione del Pd ho votato Di Pietro».
• «Cinque sono state le mie donne e le mie pene. A iniziare da Claudia Gerini. Avevo 24 anni. Lei 20. Due li abbiamo condivisi. Lei solare, estroversa, grande frequentatrice di feste. Io un orso. E ci siamo persi totalmente». Poi Chiara Caselli. «Cinque anni bellissimi. È intelligente, svelta. Fa il cinema e solo quello che le piace. Poi c’è stata mia moglie: ci tolleriamo per il bambino. Barbara Lerici, figlia del grande commediografo: colta, fuori dai canoni, con cui sono stato tre anni. […] Con Lucia, l’avvocatessa romana per cui ho divorziato da mia moglie, avevo grandi progetti, sposarla, per esempio, dopo quasi cinque anni insieme… ma se ne è andata via, frantumando tutto. […] Mi manca, la vita in due, la casa in due. Si sta malissimo, soli» [Farnese, cit.].
• Ha il vizio del fumo «Le ho provate tutte, per smettere di fumare. Sono andato perfino da una specie di mago che c’è riuscito col Re di Giordania: mi ha toccato la spalla e mi ha detto, “Non sei pronto, torna tra un po’”. Non mi ha più visto» [ibid].
• Ha un cane, Lillo, e un gatto, Lilli.