30 maggio 2012
Tags : Fortunato Di Noto
Biografia di Fortunato Di Noto
• Avola (Siracusa) 18 febbraio 1963. Prete. Antipedofili. Fondatore del Telefono Arcobaleno. Creatore e animatore dell’associazione Meter. «Pacioso e gioviale. Un omone» (Claudio Lazzaro).
• «Studiava ragioneria e aveva pure la fidanzata quando cominciò a dare ripetizioni in un orfanotrofio e lì si accese la sua luce» (Paolo Di Stefano).
• «Di don Fortunato Di Noto si ricordano poche cose: in primis la barba, poi la stazza, infine il computer. Ha scoperto Internet, “ed è diventata la mia terra di missione”: navigando e pregando, don Fortunato si è fatta l’idea che il mondo sia abitato da milioni di pedofili. Navigando e pregando spiegò che in Italia opera una moltitudine di depravati. Denunciò siti, catturò e-mail, registrò foto e video, individuando il traffico, Asia e America. Il ricavato elettronico e tecnologico fu mandato a varie procure d’Italia. Quella di Torre Annunziata vi fece il massimo affidamento, il volto di don Fortunato iniziò un vorticoso giro dei tg. A 814 cittadini furono recapitati avvisi di garanzia. Tutti a Torre Annunziata a chiedere lumi al procuratore Ormanni, tutti ad Avola a raccogliere le opinioni del prete internettiano. Spiegò, avvertì e accusò. Spinto dalla polemica alzò il tiro e puntò sul Parlamento: una cupola culturalmente deviata appoggiava la depravazione. Una cupola, un gruppo di intellettuali, forse anche politici. L’accusa sembrò stringersi al collo dell’allora ministro dell’Interno Enzo Bianco, accusato di indifferenza, di chiudere un occhio se non due. Messo alle strette e richiesto di prove più concludenti, don Fortunato si dichiarò alla pari di un prigioniero politico: “I nomi li faccio soltanto al capo dello Stato e alla presenza di un delegato dell’Onu”» (Antonello Caporale) [Ven 9/8/2002].
• «“I nomi furono fatti”, cambiarono molte cose; dal 1996 abbiamo denunciato, come Meter, 160.000 siti pedopornografici, aiutato migliaia di bambini vittime di abusi, famiglie e la lobby pedofila in Italia e all’estero è oggi presente più che mai. Minacce, ostruzionismo e chi mi voleva fare la pelle, sono stati individuati e condannati soggetti altamente pericolosi, per non parlare della Brigata Pretoriana del Fronte di Liberazione Pedofili».
• I volontari di Meter scoprirono poi anche dell’altro, «il merchandising della violenza abbinato ai colori del Catania calcio»: «Una maglietta 18 euro, un cappellino 5 euro, una toppa 3 euro: tutti con la scritta “Acab”, acronimo che sta per “all cops are bastards” (tutti i poliziotti sono bastardi). Su Internet si può facilmente trovare il corredo necessario per l’ultrà che odia le forze dell’ordine» (Alfio Sciacca).
• Nel novembre 2007 indagato dalla Procura di Catania per diffusione di notizie false e tendenziose e procurato allarme. Avrebbe fatto passare «un semplice furtarello ad opera di sprovveduti ladruncoli per un raid vandalico» così da «suscitare la stima, la solidarietà, l’appoggio delle istituzioni e della cosiddetta società civile» per la sua associazione. «Da tutte le parti c’è la mia foto e sotto la scritta: indagato. Questo è il vero procurato allarme». Prosciolto dall’accusa dopo otto mesi.
• Il 25 aprile 2007, nella chiesa della Madonna del Carmine di Avola (di cui don Fortunato è parroco), in occasione della cerimonia d’apertura della “Giornata della memoria dei piccoli vittime della violenza”, vennero chiamati ad alta voce i nomi di trecento bambini violentati e uccisi da pedofili.
• «L’associazione Meter indica un’ottantina di preti pedofili in Italia, a fronte dei 20 mila nuovi casi all’anno nel resto della società» (La Stampa) [Sta 26/4/2010].
• Nel 2012 fu bocciata la sua proposta di istituire in ogni diocesi la figura di un «vicario per i bambini».