30 maggio 2012
Tags : Piera Detassis
Biografia di Piera Detassis
• Trento 9 dicembre 1952. Giornalista. Dal 1997 direttore di Ciak, unico grande mensile italiano di cinema. È stata direttore artistico del Festival internazionale del film di Roma.
• Cresciuta a Trento, andava all’asilo dalle suore, che per merenda le davano i ritagli delle ostie sconsacrate, «e per pranzo l’intingolo, però senza carne e solo una volta la settimana. È andata a scuola dalle Canossiane e dalle Dame di Sion. “Centinaia di scale sante salite in ginocchio, dolorosi succedanei delle gite scolastiche”. A 17 anni decise che ne aveva abbastanza e fuggì dall’allegra città del Concilio. Si è laureata all’Università di Verona in storia e critica del cinema col professor Gian Piero Brunetta, lo storico più innovativo della settima arte. “Era una delle prime cattedre istituite in Italia. Studiavamo in un garage di via Campofiore. Non sto scherzando: arrivava Brunetta, tirava su la serranda e cominciava la lezione”. Ha passato anni a presentare I pugni in tasca e la Nouvelle Vague nei cineforum della Bassa. “Ero pagata in natura, beni alimentari, il che mi aiutava. Altrimenti sarei morta di fame”. Poi il salto a Parigi, dove ha vissuto tre anni da bohème con una borsa di studio, specializzandosi all’Université de Vincennes» (Stefano Lorenzetto) [Grn 26/2/2012].
• Ha ereditato la vena artista dal padre Giulio, «un imbianchino. Con i fratelli aveva creato il Teatrino di Mangiafuoco e nei periodi morti andava a fare spettacoli in giro per il Trentino. S’era intagliato nel legno i burattini e mia madre Clotilde glieli aveva vestiti. Una famiglia alla Peppone e don Camillo. Lui socialista sfegatato, lombardiano, fermava sulla porta il prete che a Pasqua voleva benedirci la casa; lei cattolicissima, molto pia, con un senso orgoglioso della diversità di classe. Non ha mai indossato un cappello in vita sua: “Non è per la moglie di un operaio”, si giustificava. Io ho preso da mamma: detesto il presenzialismo, mi piace stare in casa, adoro il silenzio dei conventi» [Lorenzetto, cit.].
• Guarda in media due film al giorno e ha almeno 7 mila dvd, per tenerli ha dovuto affittare uno studio vicino al suo appartamento.
• La sera rientra alle 20 in punto, «cascasse il mondo, voglio essere a casa mia. Lancio gli abiti sulle poltrone e mi spaparanzo sul divano a guardare il Tg La7 di Enrico Mentana».
• Una volta litigò con Gérard Depardieu: «Mi fece aspettare tre giorni. Era depresso, perché dopo 25 anni di matrimonio aveva appena divorziato dalla moglie Élisabeth Guignot. Finché una mattina, alle 4, si presentò all’hotel D’Angleterre a cavallo della sua moto. Ordinò allo stupefatto concierge di svegliarmi e pretese di farsi intervistare nella hall. Da sberle» [Lorenzetto, cit.].
• Legata da più di dieci anni a Marco Giovannini, giornalista di Panorama che lavora a Los Angeles: «Diciamo che stiamo insieme sei mesi su 12. O in America o nella sua casa romana di Monteverde Vecchio. Più spesso nel mio appartamento, soprattutto perché io lo tengo in ordine» [Lorenzetto, cit.].