Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• Aquileia (Udine) 23 agosto 1950. Allenatore di calcio. Lanciato dal Chievo (e, prima, dalla Ternana, che aveva portato dalla C2 alla B). Nel 2004-2005 avrebbe dovuto prendere il posto di Mourinho sulla panchina del Porto campione d’Europa, ma fu misteriosamente cacciato prima dell’inizio del campionato. Si accasò allora alla Roma, in sostituzione del dimissionario Völler, ma dopo pochi mesi si dimise pure lui (sostituito da Bruno Conti). Nel 2005-2006 al Palermo, di nuovo esonerato prima della fine del campionato, nel 2006/2007 di nuovo sulla panchina del Chievo (che non riuscì a salvare), quindi all’Atalanta e poi alla Sampdoria. Nella stagione 2010/2011 sulla panchina della Juventus: la stagione fu deludente (la squadra terminò a metà classifica senza nessun trofeo) e non fu riconfermato. Dopo un anno sabbatico, il Genoa (a sostituire Luigi De Canio). L’esperienza si concluse con un esonerò a gennaio 2013.
• «Delneri è una bravissima persona e un buon allenatore, il suo unico difetto è che non si capisce quando parla… Gli ho rotto le balle una cosa proprio schifosa. Ripensandoci adesso, non era giusto» (Antonio Cassano). Delneri allenò Cassano sia alla Roma che alla Sampdoria.
• «Una squadra deve, prima di tutto, essere organizzata e poi attaccare. Il pubblico vuole bel gioco, spettacolo e gol».
• «Preferisce firmarsi come Del Neri: “A me piace staccato. Non capisco perché i brasiliani con quattro nomi possano chiamarsi Pelé e io non Del Neri”». (Massimiliano Nerozzi) [Sta 18/5/2010].
• Vive a Vermegliano (Gorizia) con la moglie Daria. Ha due figlie e tre nipoti.