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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Vittorio De Seta

• Palermo 15 ottobre 1923 – Sellia Marina (Catanzaro) 28 novembre 2011. Regista. Targa d’argento ai David di Donatello nel 1957 e nastro d’argento nel 1962 per la fotografia in bianco e nero di Banditi a Orgosolo. «Il cinema è soprattutto un processo creativo. Qualcuno si sarebbe mai sognato di chiedere a Van Gogh un preventivo dei colori che avrebbe impiegato per un quadro?».
• «Il maestro, l’autore di Banditi a Orgosolo, Un uomo a metà e del televisivo Diario di un maestro (“Lo portò in tv Raffaele La Capria, nessuno ne ha fatto un dvd, non c’è stata diffusione”). Quei piccoli-grandi capolavori degli anni Cinquanta; dieci, intensi minuti di storie di mare e di terra, da Lu tempu di li pisci spata a Isole di fuoco, da Pasqua in Sicilia a Contadini del mare a Pescherecci» (Leonardo Jattarelli). Rivedere oggi questi lavori «significa ripercorrere una stagione non solo del cinema italiano ma della storia d’Italia, che De Seta ha saputo con molta cura e attenzione esprimere con un linguaggio filmico tanto semplice quanto intenso» (Gianni Rondolino) [Sta 30/11/2011].
• «D’origine vengo da una famiglia aristocratica palermitana ma fino ai vent’anni non capivo niente della vita. Poi sono stato due anni prigioniero in Germania, da ufficiale, e lì ho conosciuto nelle circostanze più dure il popolo, come si diceva allora. Quando ho cominciato a fare il regista ho sentito di dover saldare un debito e per questo ho raccontato la vita dei pescatori, dei contadini, dei minatori, di chi non aveva voce. Da lì al marxismo il passo è stato breve. Col tempo come tanti sono passato per la psicanalisi, Jung, e per un riavvicinamento alla religione. Quella di don Milani e di Madre Teresa. Sa chi è stato la mia guida spirituale? Tolstoj» (a Paolo D’Agostini).
Diario di un maestro era uno «sceneggiato verità su un gruppo di veri ragazzi di una borgata romana (...) Presa diretta, macchina a mano e neorealismo borgataro pasoliniano (...) Dodici milioni ad ogni puntata sul Programma Nazionale, come oggi Fiorello: altri tempi, altri canali, altre coscienze» (Maurizio Porro) [Cds 30/11/2011].
• Il suo ultimo lavoro, Lettere dal Sahara (2006), è un documentario che «racconta l’odissea di un senegalese senza permesso di soggiorno che trova ospitalità presso una famiglia di Torino» [Porro, cit.]. Nel 2011 la pellicola dovette restituire il premio di 250 mila euro ricevuto nel 2006 dal ministero dei Beni Culturali. Il Tar del Lazio aveva infatti accolto il ricorso, presentato dalla casa di produzione Luna Rossa di Mauro Berardi, in cui veniva messa in discussione la visione individuale, anziché congiunta, dei film da parte dei membri della commissione giudicante. Secondo il tribunale «la visione individuale dell’opera da parte del singolo giurato determina una grave violazione dei generali principi in materia di procedure dei concorsi che impongono l’esame dell’oggetto di valutazione». Dopo quel ricorso il ministero non assegnò più premi di qualità.
• «In occasione del suo sessantesimo compleanno, Martin Scorsese ricevette in dono dai produttori del Mio viaggio nel cinema italiano sette documentari di Vittorio De Seta. Il regista americano rimase assolutamente folgorato dalla purezza registica del collega italiano, e mentre ammirava le immagini della terra che avevano abbandonato i suoi nonni, si commosse a scoprire lo straordinario lavoro misconosciuto di un “antropologo che parlava il linguaggio di un poeta”» (Antonio Monda).
• Sposato con Vera Gherarducci, autrice e sceneggatrice.