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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Luigi De Sena

• Nola (Napoli) 5 marzo 1943. Poliziotto. Ex vicario del capo della polizia Antonio Manganelli (2007-2008). Eletto al Senato con il Pd nella XVI legislatura (2008-2012), dove ha ricoperto anche il ruolo di vicepresidente della commissione antimafia.
• Entrato in Polizia nel 1968, «nel 1981 era a capo della mobile di Roma, trasferito nel 1985 presso la Criminalpol ha diretto importanti operazioni antimafia in Sicilia. Poi è stato distaccato per un lungo periodo presso la presidenza del Consiglio. Nel 1996 è tornato alla Criminalpol con l’incarico di occuparsi del progetto sicurezza per il Giubileo del 2000. Poi nel luglio 2000 De Sena si occupa come direttore centrale dei servizi tecnico-logistici e della gestione patrimoniale del Dipartimento della pubblica sicurezza. Nel 2003 viene nominato vicecapo della Polizia e direttore della Criminalpol e dal novembre 2005, dopo l’omicidio Fortugno, va a Reggio Calabria come prefetto con incarichi speciali, quali il contrasto alla ’ndrangheta e l’attuazione del programma straordinario di intervento in Calabria» (Il Messaggero).
• A fine 2013 il suo nome emerge nell’ambito dell’arresto per truffa e peculato della paladina dell’antimafia e capo del movimento Donne di San Luca Rosy Canale. Pare che De Sena fosse uno dei suoi maggiori sponsor politici, tanto che nel 2010 «avrebbe portato il curriculum della Canale alla senatrice Anna Finocchiaro» [Lucio Musolino, Fattoquotidiano.it 31/12/2013] per valutare una candidatura.
• Da senatore si posiziona nell’ala riformista e governativa del Pd, in appoggio al governo Monti. Nel novembre 2011 è tra i firmatari di una lettera che chiedeva la testa del responsabile economico del partito Stefano Fassina, reo di aver criticato aspramente il commissario europeo Olli Rehn. Nel 2010 presenta l’ementamento 1.5 a salvaguardia del Capo dello Stato: «Il Presidente della Repubblica, durante il suo mandato non può essere perseguito per violazioni alla legge penale», recitava il testo.
• Nel 2008 il candidato sindaco di Roma Francesco Rutelli lo vorrebbe nella commissione consultiva per la sicurezza. Non se ne fece nulla perché fu eletto sindaco Gianni Alemanno.
• Nel 2004 è tra gli indagati «accusati a vario titolo di illecito, detenzione e cessione di armi (…) La contestazione dell’accusa faceva riferimento a una serie di armi fantasma uscite dalla Beretta e finite all’estero. Alcune in Iraq» [Maria Rodella, Cds 21/10/2012]. L’inchiesta si chiude nell’ottobre 2012 con il proscioglimento: per il gup il reato non sussisteva.
• «Io sono un meridionalista che cerca di trovare soluzioni alle grandi problematiche della sicurezza nelle regioni del Sud Italia».
• Sposato, tre figli.