30 maggio 2012
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Biografia di Gabriele De Rosa
• Castellammare di Stabia (Napoli) 24 giugno 1917 - Roma 8 dicembre 2009. Storico. Biografo di Sturzo, innovatore della metodologia di ricerca sulla storia religiosa, fondatore del Centro studi per la storia religiosa del Veneto, professore universitario a Padova, Salerno (dove è stato anche rettore) e Roma, dal 1979 alla morte presidente dell’Istituto Sturzo. Eletto senatore (1987-1992) e deputato (1992-1994) con la Dc, poi alla Camera con il Partito popolare italiano (1994-1996).
• Laureato in Giurisprudenza: «Tornato dalla guerra in Africa, ammalato, ho letto il saggio di Croce Perché non possiamo non dirci cristiani: non divenni crociano, ma ritrovai fiducia nella storia della nostra civiltà. Poi venne la Resistenza, e gli anni in cui mi iscrissi al Pci e lavorai a L’Unità... Le velleità letterarie si erano spente, mentre i miei interessi si indirizzavano alle fonti della storia contemporanea. Insomma, mi sono trovato, ad un certo punto, impigliato nella rete dei discorsi e delle ricerche di tipo storico».
• Fu il primo (insieme a Raimondo Luraghi) a ricevere l’abilitazione alla libera docenza in Storia contemporanea nel 1957.
• Ha condotto una battaglia culturale perché l’Holodomor, la carestia che nel 1932-33 affamò l’Ucraina causando milioni di vittime, fosse annoverato tra i crimini di Stalin e inserito nel libro nero dei genocidi commessi durante il XX secolo.
• «Lo spettacolo è indegno. Che cosa resta della tradizione, delle glorie, dei trofei della Dc? Carte, manifesti, fascicoli, gettati a terra alla rinfusa nelle stanze dell’Eur. Finisce così sgangheratamente questa dannata storia?» [a Stefano Di Michele, Fog 13/8/2011].
• Tra i suoi libri: Storia dell’Italia religiosa, tre volumi editi da Laterza e La Storia (2002), trilogia edita da Minerva Scuola. Alcuni suoi scritti sono stati raccolti in L’appagamento morale dell’animo (Rubettino, 2007, a cura di Concetta Argiolas).