30 maggio 2012
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Biografia di Andrea De Rosa
• Napoli 1967. Regista teatrale. Debutto alla regia d’opera nel 2004 con Idomeneo, re di Creta. Tra le altre Macbeth, Molly Sweeney, Maria Stuart e, per il teatro d’opera, Don Pasquale e Il matrimonio inaspettato, direttore Riccardo Muti. Più di recente La tempesta e Macbeth di Shakespeare (con Giuseppe Battiston), Norma, The curlew river di Britten e un lavoro basato su testi filosofici: Tutto ciò che è grande nella tempesta (da Martin Heidegger) e Studio sul Simposio di Platone.
• Dal dicembre 2008 al maggio 2011 è stato direttore del Teatro Stabile di Napoli.
• «Pur avendo cominciato con il cinema, realizzando, fra vari cortometraggi, Appunti per una fenomenologia della visione premiato nel 94 da Cinema Giovani, De Rosa ha trovato nel teatro il suo campo di espressione. Forse perché, come dice, il teatro gli permette di rispondere alla domanda di Nietzsche: non sarà che nel teatro si nasconde una verità che non riusciamo a dire con la ragione? Nietzsche non a caso. Prima di dedicarsi alla scena, De Rosa si è laureato in Filosofia. Un giorno pensò di scrivere una lettera a Mario Martone “piena di sollecitazioni filosofiche”. Scrisse a lui perché pensava che, a differenza di altri registi, avesse “un orizzonte ampio, si muovesse adoperando i mezzi e non lasciandosi adoperare”. Con sua grande sorpresa, Martone gli rispose, si incontrarono per un caffè, strinsero amicizia. Non solo: De Rosa diventò il suo aiuto regista, assorbì da lui, e successivamente anche da Enzo Moscato, gli estri e i succhi del cosiddetto “rinascimento napoletano”» (Osvaldo Guerrieri).
• «La lettura registica di Macbeth di Shakespeare sembra muoversi proprio nell’abisso inesplorato, nell’oscurità della vita incosciente, in un tempo dove l’oggi di costumi e arredi si incontra con lo ieri di coltelli e corone per far percepire e disvelare la capacità tutta umana di fare del male» (Magda Poli) [Cds 3/6/2012].