30 maggio 2012
Tags : Ugo De Lucia
Biografia di Ugo De Lucia
• Napoli 7 novembre 1978. Camorrista, affiliato del clan Di Lauro, figlio del boss Lucio. Detenuto dal 23 febbraio 2005, il 4 aprile 2006 condannato in primo grado all’ergastolo per concorso nell’omicidio di Gelsomina Verde, uccisa il 21 novembre 2004 (sentenza definitiva il 31 ottobre 2007). Gli sono valsi l’ergastolo anche il reato di associazione di tipo camorristico e gli omicidi di Salvatore Gagliardi e Domenico Riccio (commessi nel corso della faida tra il clan Di Lauro e gli scissionisti).
• Detto “Ugariello”.
• Organizzava i gruppi di fuoco per il clan Di Lauro. Intercettato da una cimice nascosta in auto, mentre critica l’inefficienza di un altro sicario: «Io l’ammazzavo, mica gli sparavo in una gamba se ero io gli spappolavo le membrane lo sai!». Fissato con la playstation, in particolare con Winning Eleven, durante la faida di Scampia, tra una partita e un omicidio, si teneva aggiornato coi telegiornali. Come dichiara il pentito Pietro Esposito, che entrando in casa lo trovò disteso sul letto davanti alla tv, che commentava: «Abbiamo fatto altri due pezzi! E quegli altri hanno fatto un pezzo nel Terzo Mondo» (dove, per “pezzo”, voleva dire “omicidio”) (Roberto Saviano).
• Sfuggito al blitz del 7 dicembre 2004 (quando in 1500, tra carabinieri e poliziotti, assediarono il quartiere Scampia di Napoli, arrestando 45 persone), rimase a Napoli fino a Natale, da qui si trasferì a Bratislava con la moglie, affidando i due figlioletti ai parenti. Si sistemò in un albergo di proprietà di familiari della moglie, protetto dalla rete dei magliari napoletani in attività in Slovacchia. Una coppia di Borgo Sant’Antonio a Napoli lo riforniva di biancheria e denaro, di schede telefoniche sostituite di continuo (fino al giorno dell’arresto, il 23 febbraio 2005) (L. Sannino).
• Gelsomina Verde, detta “Mina”, di anni 22, fu sequestrata, torturata, e poi ammazzata con un colpo di pistola alla nuca che le uscì dalla fronte. Il corpo fu infine abbandonato in una macchina, e la macchina bruciata. Il tutto per essere stata fidanzata con Gennaro Notturno, che, dopo essere entrato nel clan Di Lauro, aveva preferito andare con gli scissionisti.
• «Il fatto che il corpo fosse bruciato mi è sembrato un modo per cancellare le torture. Il corpo di una ragazza seviziata avrebbe generato una rabbia cupa in tutti, e dal quartiere non si pretende consenso, ma certamente non ostilità. E allora bruciare, bruciare tutto» (Saviano). (a cura di Paola Bellone)