30 maggio 2012
Tags : Andrea De Carlo
Biografia di Andrea De Carlo
• Milano 11 dicembre 1952. Scrittore. «Il mio problema è che vendo, e per quasi tutti i critici i romanzi che vendono sono commerciali. Se non sono noiosi, non piacciono».
• Figlio del grande architetto Giancarlo (1919-2005). Frequentò il liceo classico Berchet. Scoperto nell’81 da Italo Calvino che scrisse la prefazione a Treno di panna (Einaudi). Altri libri: Uccelli da gabbia e da voliera (Einaudi 1982), Macno (Bompiani, 1984), Yucatan (Bompiani, 1986), Due di due (Mondadori, 1989), Tecniche di seduzione (Mondadori, 1991), Arcodamore (Bompiani, 1993), Uto (Bompiani, 1995), Di noi tre (Mondadori, 1997), Nel momento (Mondadori, 1999), Pura vita (Mondadori, 2001), I veri nomi (Mondadori, 2002), Giro di vento (Bompiani, 2004), Mare della verità (Bompiani, 2006), Durante (Bompiani, 2008), Leielui (Bompiani, 2010), Villa Metaphora (Bompiani, 2012).
• «Gli scrittori possono dividersi sommariamente in scrittori-letterati e in scrittori-scrittori, immersi anche nella dimensione quasi fisica del proprio lavoro. Io sento di appartenere a questa seconda categoria».
• «Le donne sono molto presenti nella mia vita. Mi trovo quasi sempre ad avere a che fare con amiche, ex mogli, compagne. Sono uno dei motivi principali della mia vita. Ho bisogno delle donne, di dialogo e di consultazione. Al di là dell’attrazione erotica, che è molto importante, si innestano altre ragioni come il desiderio di comunicazione. Tra uomini vi sono ragioni animali che rendono il rapporto complicato. Ci sono confronto e rivalità che con le donne non esistono. Mi sono piaciute donne molto diverse. Ho cercato da un lato una donna artista, dall’altro una donna rassicurante che possa essere la sponda di un artista. Come idea cerco una ventenne con una testa da coetanea, ma è difficile. Le donne con cui comunico meglio hanno una decina d’anni meno di me. Mi piace molto andare a cavallo. I confini tra ozio e lavoro nella scrittura sono molto sottili. Sono molto alla ricerca di una dimensione spirituale. Non so quale religione. Certo non sono cattolico» (ad Alain Elkann).
• «È capitato che, non trovando la persona che avrei voluto, ne frequentassi diverse che riunivano le caratteristiche che cercavo».
• «Ai premi ho deciso di non partecipare. Sono manifestazioni nelle quali si avviano i meccanismi perversi delle case editrici, in cui si esercita la connivenza e il potere di ricatto».
• «Nell’88 girai la riduzione di Treno di panna, con Carol Alt che mi fu imposta dai produttori. Accumulai in quel film tutti gli errori possibili, feci tutte le cose che non si debbono fare, ero caduto insomma in tutte le trappole immaginabili: ma credo di essermi vaccinato con quell’esperienza».
• Uno dei tre giudici di Masterpiece, (gli altri due sono Giancarlo De Cataldo e Taiye Selasi), talent show letterario in onda su RaiTre nella stagione 2013/2014. «La cosa che mi ha incuriosito è stata l’idea di poter parlare in televisione di libri in maniera diversa da quella classica del finto salotto in cui si parla del romanzo e del suo autore... è un po’ una cosa per circolo per iniziati, insomma per persone che hanno una carta d’ingresso. Qui è decisamente uno spettacolo, un talent show».
• Suona la chitarra, appassionato di Bob Dylan.
• Pratica Yoga.
• Vive a Montefeltro (Urbino).