30 maggio 2012
Tags : Vincenzo De Bustis
Biografia di Vincenzo De Bustis
• Roma 12 luglio 1950. Banchiere. Ex amministratore delegato di Deutsche Bank Italia (2003-2008). Ex amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena (2000-2003). Nel 2008 si trasferisce a Londra per mettere in piedi un fondo di private equity (Bridge Capitals), che dopo pochi anni (2011) viene assorbito da una merchant bank romana quando lui torna a fare il banchiere a tempo pieno diventando direttore generale della Banca Popolare di Bari, carica che ricopre attualmente.
• «Cresciuto professionalmente nel triangolo capitolino Banca di Roma, Cofiri, Bnl, quando arrivò in Puglia, nel 1992, la Banca del Salento aveva 877 dipendenti e 5 mila miliardi di lire di raccolta. Otto anni dopo, in partenza per la direzione generale della banca senese, l’istituto di credito salentino, ribattezzato Banca 121, poteva vantare 16 mila miliardi di raccolta, 1400 dipendenti e 1700 promotori. Si fregiava del titolo di miglior “Virtual bank” italiana, ovvero pochi vecchi sportelli e tanto internet. Una crescita a mille grazie anche alla consulenza di Giorgio Mariotti, vecchio marpione della Borsa negli anni Settanta e Ottanta. D’Alema rimase impressionato dalla creatività e anche dalla grinta di un banchiere che stava facendo così bene proprio nel suo feudo salentino. Le loro strade rimasero separate fino al 1996. Non si può dire allora che De Bustis sia un “banchiere rosso doc”. Semmai un trasversale, come lo ricordano a Siena» (La Stampa).
• Problemi per alcuni spericolati prodotti finanziari (MyWay e ForYou) varati ai tempi in cui stava a Banca 121. Chiacchiere perché Deutsche Bank finanziò le scalate di Fiorani e Consorte. «Oltre 200 volte i tribunali civili non hanno sentenziato condanne anzi hanno confermato la trasparenza dei contratti. Certo, le banche qualche errore lo hanno fatto».
• «Chi c’è ancora tra i vostri?, chiede Pinotti al Sovrano Grande Illuminato. Lui, dopo un po’di resistenza, lascia capire che vicino agli Illuminati c’è il banchiere Vincenzo De Bustis, l’uomo, considerato amico di Massimo D’Alema, che portò al Monte dei Paschi di Siena per un prezzo considerato allora esorbitante la Banca del Salento» (Alberto Statera a proposito di Fratelli d’Italia, inchiesta sulla massoneria di Ferruccio Pinotti, Rizzoli, 2007).