30 maggio 2012
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Biografia di Guido Damiani
• Valenza (Alessandria) 22 aprile 1968. Imprenditore. Presidente e ad della Damiani Spa (gioielli).
• «Leader mondiale nel suo settore (esporta i tre quarti del fatturato). L’azienda ha origini analoghe a molte altre del distretto dell’oro: un fondatore, Enrico Grassi, nel 1924; un successore, il figlio Damiano (scomparso tragicamente nel 1996), che tra gli Anni Sessanta e Novanta attua il salto di qualità, creando il marchio con cui si identificherà a tal punto da farlo diventare un fatto anagrafico e cominciando a collezionare Diamond International Awards, gli “Oscar del gioiello”. Le redini dell’azienda passeranno alla moglie Gabriella, oggi presidente onorario, quindi ai tre figli Guido, Silvia (vice presidente) e Giorgio (vice presidente), tutti ormai Grassi Damiani. Nel frattempo, a fine anni Ottanta il mondo orafo valenzano scopre il grande pubblico attraverso la discussa strada delle aste televisive, la città si riempie di negozi di gioielleria - prima c’erano solo laboratori - per accogliere i visitatori-compratori. La Damiani sa cogliere al volo l’occasione e comincia a rivolgersi non più ai soli dettaglianti, ma direttamente agli acquirenti attraverso campagne pubblicitarie e promozionali di grande impatto, con l’utilizzo di testimonial famosi. Il binomio con le star è una prerogativa della casa: “La prima fu Isabella Rossellini, poi gli altri: da Brad Pitt a Gwyneth Paltrow da Chiara Mastroianni a Sophia Loren” dice Guido Damiani» (Piero Bottino). Il business è stato sviluppato anche tramite la proprietà di marchi collaterali, per meglio adattarsi al mercato: nel portafoglio del gruppo oggi compaiono: Damiani, Salvini, Alfieri & St. John, Bliss, Calderoni e la catena di gioielleria e orologeria di alta gamma Rocca. Contemporaneamente si sviluppa la struttura societaria e commerciale. Oggi il gruppo Damiani è ramificato a livello internazionale con un organigramma che comprende la presenza di società direttamente collegate o controllate in gran parte del globo. Stati Uniti, Corea, Messico, India, Hong Kong, Giappone, solo per citarne alcune.
• Azienda quotata in Borsa dall’8 novembre 2007 (segmento Star). Ultimi anni di bilanci in rosso per il gruppo che comunque risale la china già dal bilancio chiuso al 31 marzo 2013 (il gruppo ha l’anno fiscale spostato di tre mesi), sempre in perdita, ma in controtendenza rispetto ai dodici mesi precedenti. A maggio 2013 apre la prima boutique monomarca a New Delhi, all’interno del lussuoso Oberoi Hotel. Il Gruppo Damiani vende i propri prodotti nel mondo attraverso 2.500 rivenditori (dal sito ufficiale damiani.com).
• Il 24 febbraio 2008 quattro rapinatori vestiti da finanzieri svuotarono il caveau di casa Damiani, a Milano in corso Magenta 82 (rapina da storia del crimine, bottino milionario).
• «Bulgari, Pomellato e altri big del gioiello sono passati Oltralpe, nella scuderia di gruppi internazionali del lusso, loro resistono. "Non critichiamo chi fa queste scelte, posso capirlo, lavorare in Italia è veramente complesso. A volte però penso a come si possa sentire quell’imprenditore poco dopo l’incasso dell’assegno plurimilionario: svuotato, triste, senza più la sua creatura. Di fronte ai colossi internazionali a volte ci sentiamo come Davide contro Golia, ma abbiamo anche la soddisfazione di riuscire a farcela. Viviamo con passione il nostro lavoro, c’è un rapporto unico con artigiani e clienti che magari una multinazionale non può permettersi. È un privilegio, una fortuna, perché non era scontato che oltre all’azienda nostro padre potesse trasmetterci anche capacità imprenditoriali e attitudini creative"» (Flavia Fiorentino) [Cds 23/112013].