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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Alessandro Dalai

• Milano 10 settembre 1947. Editore. Patro della Baldini Castoldi Dalai. Ha tentato il rilancio dell’Unità. Nipote di Oreste Del Buono (1923-2003), giornalista e massimo cultore di fumetti, e di Paola Dalai, una vita alla Garzanti, la prima donna influente nell’editoria italiana. È stato amministratore delegato di Electa e di Einaudi.
• Laurea alla Bocconi, primo impiego alla Unilever. «Dopo due anni, la Henkel. Si occupa di marketing, inventa la linea “al lime dei Caraibi” che impazza nella pubblicità. Passaggio alla Yomo e approdo all’editoria in Mondadori, con la responsabilità di collane scolastiche e per ragazzi. Nel 1990 diventa amministratore delegato di una Einaudi in gravissima crisi. L’idea folgorante è di affidarsi a zio Oreste (Del Buono), che tira fuori dal cilindro le prime formiche incazzose di Gino & Michele: un successo tale da risollevare l’intera baracca. Peccato che anche Giulio Einaudi e i vecchi manager della casa dello struzzo, nel loro piccolo, si incazzino: inopinata, per loro, la commistione fra sacro (Cesare Pavese, Italo Calvino e via con i mostri sacri) e profano (le barzellette, puah). Risultato: Dalai esce dalla Einaudi per gettarsi nell’avventura Baldini & Castoldi, marchio centenario e in disuso. Altro che avventura. Baldini & Castoldi funziona benissimo. Di più: si trasforma in una miniera d’oro» (Sandro Mangiaterra).
• Guidò la cordata di imprenditori che, con la società Nuova Iniziativa Editoriale, nel 2001 acquistò per 30 miliardi di lire l’Unità e la riportò in edicola (direttore Furio Colombo, condirettore Antonio Padellaro, caso unico di quotidiano che dopo aver chiuso è riuscito a riprendersi bene). Nel 2003 lo fecero fuori: «I dalemiani mi revocarono dal Cda».
• Sostiene di aver scoperto la Tamaro lanciando il suo Va dove ti porta il cuore (1991).
Ÿ «Dissi che Dalai era la vergogna dell’editoria italiana, lui mi querelò, ma non fui condannato perché il fatto non costituisce reato. Ho poche antipatie ma durevoli e Dalai non l’ho mai salutato in vita mia» (Cesare De Michelis al Corriere della Sera).
• Nel 2007 si candidò in lista con Veltroni alle primarie del Pd. Il figlio Michele si schierò invece con Enrico Letta. Alle primarie del 2012: « Mi asterrò perché nessuno dei due mi rappresenta. Sono lontani dai valori che mi hanno portato a sostenere Vendola. Renzi non è di sinistra, è un frappè. Mentre Bersani rappresenta un mondo che non mi piace».
• Sposato con Cristina, due figli, Michele e Lorenza.