30 maggio 2012
Tags : Lino Dainese
Biografia di Lino Dainese
• Arzignano (Vicenza) 19 giugno 1948. Imprenditore. «Sognatore di professione». Fondatore e presidente della omonima società vicentina che produce indumenti per il motociclismo e gli sport estremi, nel 2007 comprò la Agv di Spinetta Marengo (Alessandria), marchio storico dei caschi da moto e da auto da corsa che dal 2002 apparteneva alla belga Imag. Ha inventato il paraschiena e il D-air (un sistema tipo air bag). Dal 2004 è membro del cda del Mart (Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto). Nel 2009 ha ricevuto il Premio Masi per la Civiltà Veneta.
• «Avevo 20 anni quando cominciai a pensare a cosa fare del mio futuro. Il mio sogno era allora quello di trovare nel mercato una strada da percorrere in piena autonomia, senza dover rendere conto a nessuno. A quei tempi, negli anni ’70 del secolo scorso, mio padre lavorava in banca. Allora, i figli che ambivano al posto fisso avevano la possibilità di entrare nella stessa banca in cui lavorava il genitore. Fu questo a spingere mio padre a indirizzarmi verso gli studi di ragioneria per prepararmi a cogliere l’opportunità. All’età di 14-15 anni non mi opposi a questa sua scelta, anche se non ne ero convinto, e intrapresi così gli studi in ragioneria. Decisi così di abbandonare la strada che mio padre aveva tracciato per me. A livello pratico però non sapevo fare un bel niente».
• Nel 1971 sviluppa il primo pantalone protettivo per motocross, nel 1972 apre la sua azienda a Molvena. Nel 1973 propone sul mercato le tute colorate per rendere il motociclista più visibile.
• «Le idee mi vengono a mente libera, mentre faccio sport, vado in bici, passeggio – indica il paesaggio delle montagne che si vedono da Molvena, ed esclama: “Vedi il paesaggio? Questo mi aiuta”. L’air bag nasce da un’intuizione che ho avuto facendo sub. Ci si mette dei corpetti (Gav) ai quali dai aria, e ho sentito che l’aria dava un senso di contenimento e protezione insieme».
• Tra i campioni che vestono (o hanno vestito) Dainese: Giacomo Agostini, Marco Lucchinelli («a lui volevo proprio bene»), Franco Uncini, Luca Cadalora, Max Biaggi, Valentino Rossi. Tra gli stranieri Barry Sheene, Kenny Roberts, Freddie Spencer, Carl Fogarty, Troy Bayliss, Jorge Lorenzo ecc.: «Alcuni piloti sono talmente meticolosi che riescono a capire se una tuta è cucita da un ragazzo o da una ragazza. Tant’è che ogni pilota ha un suo team che lo veste».
• Rossi ha vinto tutti e nove i suoi titoli mondiali vestito di Dainese: «La prima volta che Valentino è venuto in azienda con suo padre, era così piccolo (11 anni, ndr) che per mettersi la tuta ha dovuto infilarsi due mutandoni di lana» (a Nico Cereghini) [Moto.it, luglio 2010].
• «Se la Cina sarà la manifattura del mondo e l’India sarà l’ufficio del mondo, con tutti gli ingegneri, gli Stati Uniti sono l’altissima tecnologia, l’Italia dovrà concentrarsi sulla creatività unita al grande fare artigiano» (a Nico Cereghini) [Moto.it, luglio 2010]