30 maggio 2012
Tags : Antonio D’Orrico
Biografia di Antonio D’Orrico
• Cosenza 26 gennaio 1954. Critico letterario. Del Corriere della Sera - Sette , dal 1994. Dall’aprile 1996 ne è caporedattore. Laureato in Lettere a Firenze, nel 1985 esordì nella redazione fiorentina dell’Unità, poi fu inviato all’Europeo (dal 1988 al 1990), collaboratore freelance a Epoca e Gente Viaggi. Autore del libro-inchiesta Cambiare vita (1991) e curatore dell’antologia di pagine sportive Momenti di gloria (1992), è stato condirettore della rivista Leggere (dal novembre 1991) e consulente della casa editrice Baldini&Castoldi (tra il 1992 e il 1994).
• «Terzo di quattro fratelli. Mio padre si chiama Bernardo e mia madre Anna. Nel 1968 avevo 14 anni, giocavo a pallacanestro, ero innamorato di una delle ragazze più ricche della città e pensavo che I Fratelli Karamazov fosse il libro più bello del mondo. Nel 1970 cominciai a comprare l’Espresso e L’Europeo per capire che cosa era successo a piazza Fontana e come avevamo fatto ad andare sulla Luna. L’università, Lettere, l’ho fatta a Firenze. Qui presi a collaborare all’Unità».
• «Nelle stroncature deve sempre metterci l’arroganza del potente, dello spezzacarriere, se no non gli vengono» (Camillo Langone).
• È l’unico critico letterario che ogni tanto si permette di scrivere – credendoci – «è il più bel romanzo da cinquant’anni a questa parte», «è il più grande scrittore del secolo» ecc.
• «Funziona come Discoring per i cantanti degli Anni Settanta» (Aldo Nove). Secondo la vulgata ha lanciato più di un autore: da Susanna Tamaro ad Alessandro Piperno. «Va’ dove ti porta il cuore mi ricorda sempre il panettone. Nel luglio 1993 lavoravo alla Baldini&Castoldi e stavo leggendo la prima versione di quello che sarebbe diventato il bestseller degli anni Novanta quando la stanza in cui mi trovavo fu invasa da quell’aroma natalizio e per nulla estivo. Non era un’allucinazione olfattiva e non aveva niente a che fare con il romanzo della Tamaro. Semplicemente, come scoprii qualche minuto più tardi, nei pressi della redazione della Baldini, nel celebre quartiere dell’Ortica immortalato da una canzone di Enzo Jannacci, c’è la fabbrica di panettoni delle Tre Marie. Quando mi chiedono, pregustando chissà quali rivelazioni, come andò davvero la storia di Va’ dove ti porta il cuore mi viene in mente solo questo episodio perché di strano e di misterioso non successe altro» (Set 18/1/1996).
• Autore di Come vendere un milione di copie e vivere felici (Mondadori, 2010), romanzo sull’arte del copiare, divertissement zeppo di citazioni, contaminazioni e riciclaggi letterari, «con un esito che oscilla tra il noir e la commedia brillante alla Frank Capra». L’ispirazione gli venne dopo aver visto un film in cui Sean Connery insegna a uno dei personaggi a copiare da un libro. Uno dei protagonisti, Kashmir Paolazzi, è vagamente autobiografico: tra falsi scoop e cialtronate, da brillante allievo di una scuola di scrittura diventa giornalista di successo, presenza fissa e acclamata in salotti e talk-show, prima firma del quotidiano più autorevole e diffuso del Paese.
• È presidente della giuria del premio letterario “Parole nel vento” promosso dalla Provincia di Catanzaro (nel 2013 la IV edizione).
• Dal primo numero de La Lettura, inserto domenicale del Corriere in edicola dal 13 novembre 2011, firma “La pagella” e mette il voto a un libro.
• Sposato con un figlio.
• Interista, rimpiange «Mourinho e Mancini».