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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Francesco D’Onofrio

• Salerno 3 agosto 1939. Politico. Laureato in Giurisprudenza, docente universitario, nella Dc dal 1977 al 1994, fu tra i fondatori del Ccd (vedi CASINI Pier Ferdinando). Eletto senatore nell’83, deputato nel 1990 (in sostituzione di un dimissionario), 1992 e 1994, di nuovo senatore nel 1996, 2001, 2006 (Udc). Ministro della Pubblica istruzione nel Berlusconi I (1994-1995). Con Rocco Bottiglione e Lorenzo Cesa è uno dei fedelissimi di Casini. Alle Politiche 2013 ha sostenuto la coalizione neocentrista che candidò Mario Monti premier.
• Celebre uno scatto nel 2003 che lo ritraeva con Roberto Calderoli in bermuda e il forzista Andrea Pastore (il quarto saggio era l’aennino Nania) «in una baita di Lorenzago per scrivere, in compagnia di vacche e polenta, la nuova Costituzione italiana, tra i giornali che comprensibilmente sghignazzavano e il vecchio Andreotti che esercitava sempre il suo ironico scetticismo: “Già li vedo, tre Giustiniano in Cadore”» (Salvatore Merlo). Quella riforma federale fu bocciata dal referendum del 2006.
• Negli anni Novanta, con il corregionale Clemente Mastella voleva fondare una Lega meridionale da chiamare “Unione Sud”. Sostenitore del dialogo coi leghisti: «Bossi va preso sul serio e la vera domanda da fargli semmai è questa: se non otterrete il federalismo, perché pensate di conquistarlo con le elezioni? Forse perché pensano di strapparlo dopo, ma in una logica costituente e non più di schieramento» (Fabio Martini) [Sta 4/1/2011].
• Il 29 aprile 1993, dopo il voto alla Camera sull’autorizzazione a procedere per Craxi (ne furono concesse solo 2 su 6), durante la bagarre in aula «fece capire che i voti a favore di Craxi erano giocoforza venuti anche dall’opposizione, e Gianfranco Fini perse la calma: “Se dici queste cose sei un mascalzone, siete dei ladri che avete difeso altri ladri”» (Filippo Facci) [Lib 1/5/2013]. Qualche mese dopo i due si ritrovarono alleati.
• Nel 2001, da capogruppo ccd al Senato, aveva un attivo in banca di 419 milioni di lire e spendeva 5 milioni al mese: «Un milione per le tasse, uno per le utenze delle varie abitazioni (due a Roma e due a Capri), uno per i regali di Natale, uno per le vacanze e uno per l’abbigliamento. Mi faccio fare le camicie su misura, con le cifre sul petto» (a Vittorio Zincone, Set 22/3/2001). Nel 2008 c’è un vitalizio anche per lui per il «reinserimento nella vita sociale» (240.100 euro) di cui godono altri pensionati del Palazzo. Dopo 30 anni di contributi, gode di una pensione da ex parlamentare di 9.604 euro.
• Dal 2008 è direttore scientifico della Fondazione Liberal, collabora all’omonimo quotidiano e alla rivista Formiche.net. Aggiornatissima la sua pagina web sul sito dell’Udc.
• «Italianissimo, rispettoso delle tradizioni, non fa mistero del forte legame con la mamma. “Una donna forte, ma nello stesso tempo semplice. Come i suoi insegnamenti, voleva che facessi la carriera accademica. Fai il professore, mi diceva. Per una donna meridionale è la prima cosa”. Invece ha fatto politica... “Già, lei non era entusiasta, aveva paura che io potessi fare cose che alla gente non piacevano. Quando è crollata la Dc mi ha detto: Francesco, ma che sono ’sti Ccd? Nessun veto sulle fidanzate. Tuttavia mi ha sempre raccomandato di stare attento alle femmine. Francè, possono ingannarti. Francesco hai portato la maglia di lana? Oppure: il pigiama ce l’hai? E le mutande di ricambio?”» (ad Agostino Gramigna).
• La madre è morta nel dicembre 2007.