30 maggio 2012
Tags : Raimondo D’Inzeo
Biografia di Raimondo D’Inzeo
• Poggio Mirteto (Rieti) 2 febbraio 1925 – Roma, 15 novembre 2013. Campione d’equitazione. Medaglia d’oro nell’individuale alle Olimpiadi del 1960, argento nel 1956 nell’individuale e nel concorso a squadre, bronzo nel 1960, 1964, 1972; campione del mondo individuale nel 1956 e nel 1960. Fratello di Piero, che nella camera ardente allestita nel Salone d’onore del Coni di Roma lo salutò per l’ultima volta rivolgendogli il saluto militare. Il presidente del Coni Giovanni Malagò dispose un minuto di silenzio in tutte le manifestazioni sportive del fine settimana seguente, e lo stesso fu fatto a Stoccarda, dove era in corso la tappa tedesca della Longines Fei World Cup di salto ostacoli.
• Allo scoppio della seconda Guerra Mondiale, i due fratelli erano al liceo: lui fece il partigiano, finito il conflitto si iscrisse al Politecnico di Milano, quindi andò in Accademia a Lecce e nel 1950 entrò nell’arma dei Carabinieri.
• «Il miglior cavaliere della storia, un titolo simbolico ma prestigioso assegnato a Raimondo D’Inzeo da un referendum tra i giornalisti di equitazione di tutto il mondo» (Mario Gherarducci). «Lo fu, completo, dal Salto Ostacoli appunto al Completo, alle corse al galoppo in piano e in ostacoli, alla campagna. Onore a un mito» (Piero Mei) [Mes 16/11/2013].
• «Ad avviarci all’equitazione è stato nostro padre, un sottufficiale che faceva l’istruttore. Piero per me ha sempre rappresentato un punto di riferimento, come io per lui. Tra noi c’era agonismo, non rivalità. Batterlo rappresentava un punto d’arrivo».
• «Il 40 per cento spetta al cavallo e il 60 al cavaliere. Siccome il cavallo è un essere animato e non una macchina, è però fondamentale trovare l’intesa, una sorta di complicità tra animale e uomo, creare un binomio, essere all’unisono».
• Cavalli: «Merano era il più combattivo e con lui conquistai due argenti olimpici nel 1956. Posillipo, quello della vittoria di Roma 1960, era invece il più elegante. Ma il cavallo più completo è stato Fiorello, col quale arrivai al bronzo a squadre nel 1972 ai Giochi di Monaco».
• Carlo Rossella: «Memorie reali. Fra gli italiani (non molti in verità) che ricorda, Elisabetta II cita particolarmente i fratelli Raimondo e Piero d’Inzeo. Carabinieri a cavallo, medaglie d’oro e d’argento alle Olimpiadi, due veri soldati, molto british style» [Fog 5/6/2012].