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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Cosimo D’Arrigo

• Catania 14 giugno 1945. Generale. Dal 1° giugno 2007 al 22 giugno 2010 comandante della Gdf. Al suo posto subentrò Nino Di Paolo.
• Laurea in Scienze strategiche all’Università di Torino, uomo dei reparti corazzati, tenente carrista a 22 anni, già vicecapo di stato maggiore della Difesa. «Ex comandante della Brigata Ariete, ex comandante delle Forze operative terrestri della Nato, in passato è stato anche direttore generale del Personale militare. Ed è proprio in questo incarico che si è fatto apprezzare, racconta un suo vecchio amico: nel gestire i fascicoli e le carriere altrui D’Arrigo ha esibito rigore, trasparenza e correttezza, conquistandosi una stima diffusa. Vicecapo di Stato maggiore a via XX settembre il generale D’Arrigo è stato nominato nel luglio 2005. Sono 19 mesi: un periodo molto “denso”, sia per gli impegni diffusi dei militari italiani, sia per il rapporto non sempre facile con l’ammiraglio Giampaolo Di Paola, capo di Stato maggiore. In realtà la nomina alla testa delle Fiamme gialle appare quasi sorprendente per un ufficiale che sembrava destinato a concludere la carriera come capo di Stato maggiore dell’Esercito» (Giampaolo Cadalanu).
• «Viene descritto come un personaggio neutro, senza particolari legami politici. L’unica volta in cui la sua vita professionale ha incrociato quella di un uomo politico è stato nel 1997, quando si ritrovò vicecapo di gabinetto del ministro della Difesa, che a quell’epoca era Beniamino Andreatta» (Corriere della Sera).
• Sul suo arrivo al vertice della Gdf vedi SPECIALE Roberto.
• Marco Travaglio sui giorni caldi dell’avvicendamento con Speciale: «Tutta l’ambiguità del Quirinale sul caso Speciale si palesa nella riunione del Consiglio dei ministri del 19 dicembre, convocata per varare il decreto che accetta le dimissioni di Speciale e nomina il suo successore, il generale Cosimo D’Arrigo. Una riunione drammatica, condizionata dalle solite ingerenze di Napolitano. Si confrontano due tesi: “Accettare le dimissioni e dunque riconoscere che Speciale è ancora in carica, oppure prendere soltanto atto che vuole andarsene, e quindi negare che sia in carica?”. Il ministro dell’Economia è per la seconda tesi. Ma il Quirinale, ancora una volta, si intromette e preme per la prima soluzione, per non scontentare Berlusconi. Alla fine, con la minaccia di non firmare il decreto, Napolitano la spunta. E così il provvedimento del governo diventa palesemente contraddittorio, al limite del ridicolo: premette che Speciale rinuncia “a essere reintegrato”, dunque non è più in carica; ma poi aggiunge che può tranquillamente dimettersi, non si sa da quale carica» (da Viva il Re! Giorgio Napolitano, il presidente che trovò una Repubblica e ne fece una monarchia, Chiarelettere 2013).
• A un anno dall’abbandono della carica di comandante generale delle Fiamme gialle, tornò su luci e ombre di quel triennio: «Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha commesso un errore a delegare quasi in toto il rapporto con la Guardia di finanza al suo ex consigliere politico Marco Milanese. (...) Tremonti non aveva il tempo per occuparsi della Guardia di finanza, ma Milanese era a volte il “perno” attorno a cui ruotavano i rapporti tra noi e il ministero, a volte era il “diaframma”, altre diventava o rappresentava una sorta di sbarramento... Certamente una distorsione...» (a Flavio Haver) [Cds 9/7/2011].
• «La Guardia di finanza è un corpo di polizia economico-finanziario fondamentale e preziosissimo, le cui investigazioni finiscono per impattare su interessi di altissimo livello. Di qui il costante rischio di essere, comunque, strumentalizzata, utilizzata come parafulmine per coprire interessi altrui. Quando fu il caso delle indagini sull’alloggio del ministro Scajola, si disse che fu Tremonti a mandargli contro la Finanza. Nel caso della signora D’Addario, sarebbe stato Tremonti contro Berlusconi. E oggi, invece, per la questione Milanese, la Finanza sarebbe stata contro Tremonti. Ma le pare possibile?» (a Haver, cit.).
• Cultore della musica classica, appassionato di vela e di mare.
• Sposato con Giuseppina Fronteddu, due figli.