30 maggio 2012
Tags : Nino D’Angelo
Biografia di Nino D’Angelo
• (Gaetano) San Pietro a Patierno (Napoli) 21 giugno 1957. «Sono nato nello stesso giorno di Platini, meglio di una medaglia». Cantante. Autore. Dal 2006 direttore del Teatro Trianon-Viviani di Forcella. Nel 2012 ha pubblicato l’album Tra terra e sole. Nel 2011/2012 ha portato in teatro con C’era una volta un jeans e una maglietta. Nel 2010 ha partecipato al Festival di Sanremo con il brano in dialetto napoletano Jamme jà, cantato insieme a Maria Nazionale. Nel 2007 ha pubblicato il cd Gioia nova. Nel 2008 ha partecipato a Uomo e gentiluomo, reality sul bon ton condotto su Raiuno da Milly Carlucci (flop clamoroso). «Vorrei solo essere uno chansonnier napoletano che può andare anche all’estero, in Spagna o in un pub irlandese, ma continuando a cantare in napoletano».
• Nel 2005 la Regione Campania e la Provincia di Napoli gli affidarono il teatro Trianon di Forcella: «Accettai a una sola condizione: che la mia direzione si trasformasse in evento sociale. Un teatro per la gente in un quartiere a rischio. Con l’aiuto dei fondi statali e un abbonamento a dieci euro, rivolto a chi non si poteva permettere il lusso della rappresentazione. C’erano 67 abbonati. Sono diventati 4.000. Un trionfo esagerato. Una lezione di educazione civica. Ho fatto recitare le mogli dei carcerati, creato dal nulla un’orchestra multietnica, dato spazio a chi non aveva voce». Nel 2010 è stato licenziato: «Comme ’nu precario qualsiasi, con una lettera burocratica perché il mio esperimento era davvero popolare, sollevava lo spirito della gente che non conta e stava diventando pericoloso» (a Malcom Pagani, Il Fatto Quotidiano 15/9/2010).
• «Era il ragazzo col caschetto di Nu jeans e ’na maglietta, e vendeva milioni di dischi, e i suoi filmetti incassavano miliardi. Oggi – che si professa “umile allievo di Sergio Bruni” – è uno dei più significativi musicisti world italiani. E smettete di ridacchiare se vi dicono che l’ex ragazzo con il caschetto è un piccolo genio. “Ha cominciato Goffredo Fofi – ricorda Nino –. Scriveva sempre delle cose terribili su di me, e io gli mandai Tiempo. Tiempo, il mio primo disco d’insuccesso, il primo in cui cercavo una mia strada musicale. E Fofi se ne innamorò. Sono le cose che non ti aspetti, e ti cambiano la vita”» (Gabriele Ferraris). «Fofi era un intellettuale vero. Era l’unico critico che veniva a vedermi quando tutti gli altri mi snobbavano. Magari poi mi bastonava, ma era un punto di riferimento» (a Gioia 4/6/2010).
• Grande rivalità con Gigi D’Alessio: «è un napoletano che canta, non un cantante napoletano».
• «Mio padre era operaio. A noi figli ha dato dei principi forti; ma ci sono cose come l’istruzione... andavo a scuola, però la notte lavoravo fino alle undici in un bar, e la mattina non avevo la testa per studiare. Quando il successo è arrivato, non mi sono fatto tante domande. Avevo i soldi, potevo aiutare la famiglia. E non rinnego niente: credo che già nelle canzoni di allora ci fosse qualcosa, ma nessuno era interessato a scoprirlo».
• Nel 1997 vinse il Nastro d’Argento e il David di Donatello per la colonna sonora del film Tano da morire.
• Come attore, bella prova ne Il cuore altrove di Pupi Avati (2003).
• Nel 2010 ha scritto l’autobiografia Core pazzo (Baldini Castoldi Dalai): «Il più bel complimento che abbia mai ricevuto è una scritta murale quando il Napoli vinse lo scudetto: "A Napoli ci sono tre cose belle, Nino D’Angelo, Maradona e le sfogliatelle"».
• Sposato dal 1979 con Annamaria, due figli (Antonio e Vincenzo) «Mi sono sposato che tenevo 20 anni, qualche scappatella c’è stata. Ma lei è una donna molto intelligente».