30 maggio 2012
Tags : Gigi D’Alessio
Biografia di Gigi D’Alessio
• (Luigi) Napoli 24 febbraio 1967. Cantante. Autore. 18 album (da ultimo Malaterra, 2015, un omaggio alla musica napoletana e cinque brani inediti), 20 milioni di album venduti, oltre 100 dischi di platino e diversi tour internazionali (Usa, Francia, Canada, Brasile, Cina, Australia, Belgio, Malta).
• In tv, dopo Gigi, questo sono io nel 2010 e Gigi, tu vuo’ fa’ l’americano nel 2011, conduce nel 2013 con la compagna Anna Tatangelo lo show musicale Questi siamo noi, diretto da Roberto Cenci. Nel 2014 e nel 2015 suo il Capodanno di Canale 5.
• Di lui Red Canzian (Pooh) ha detto: «È un pianista bravissimo, un ottimo compositore, canta molto bene… Dove lo vogliamo attaccare?» (Gianfranco Valenti) [velvetmusic.com 2/12/2013].
• Quattro volte al Festival di Sanremo (2000, 2001, 2005, 2012). Nell’ottobre 2007 trionfale concerto all’Olympia di Parigi; nel 2008 impegnato nello spettacolo Senza rete: «A gentile richiesta scegliete le canzoni e io mi faccio in quattro per voi» (ogni spettatore estratto a sorte chiedeva il pezzo preferito). Autore del brano Il mio amico, con il quale Anna Tatangelo è giunta seconda al Festival di Sanremo del 2008 (in quell’occasione lei gli urlò dal palco «Gigi ti amo»). Il 2 aprile 2008 il Tribunale di Roma l’ha condannato a nove mesi di reclusione (lesioni personali aggravate, esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone e ingiuria, pena sospesa) per aver picchiato l’11 gennaio 2007 Alessandro Foggia e Mauro Terranova, fotografi che presidiando la sua abitazione all’Olgiata (Roma) tentavano di documentare la storia con la Tatangelo: «Considero questa sentenza un “invito” a chi, per mero guadagno, usi la vita privata delle persone amate dal pubblico».
• Ultimo di tre figli (una sorella e un fratello), dedica al fratello Pietro (venuto a mancare nel 2011) la canzone Lettera da Pietro (ad Alfonso Signorini) [Verissimo 10/3/2012]. I genitori avevano un’attività nell’abbigliamento all’ingrosso: «A 4 anni mio padre mi regalò una fisarmonica». A 21 anni diplomato in pianoforte al Conservatorio di musica di San Pietro a Majella di Napoli, a 23 era il pianista di Angela Luce e Mario Merola, con il quale realizzò e interpretò il brano Cient’anne (da cui è stato tratto anche un film, uscito nel 1999), su testi di Luigi Giuliano, boss della camorra di Forcella: «Mi piaceva quel testo, lo musicai e lo cantai con Mario Merola. Tempo dopo seppi che questo signore aveva avuto dei guai con la giustizia. Il resto è vaniloquio e diffamazione». «Se a Napoli fai il cantante, e cominci a essere un po’ conosciuto, è inevitabile finire in quel giro. Poi un conto è fare il proprio lavoro, un altro essere colluso» (Andrea Scarpa) [Vty 26/11/2008].
• «Quando osai scrivere sul Corriere della Sera e sul Forum Corriere.it fegizfiles che a me Gigi D’Alessio piaceva perché era una sintesi fra la grande enfasi della canzone napoletana tradizionale e la modernità pop di personaggi come Eros Ramazzotti e Claudio Baglioni, ricevetti, da alcuni lettori, messaggi dal seguente tenore: “Lei è minacciato, vero Fegiz?”. “Ha dei parenti stretti in ostaggio alla camorra?”. “Uno che ama De André non può scrivere che D’Alessio è bravo”. Eppure che fosse bravo lo pensavo e lo penso ancora. Storie di abbandoni, di amori consumati fra sogni, povertà e piccole illegalità» (Mario Luzzatto Fegiz).
• Scrive soprattutto d’amore. «Non so fare altro. La parola più forte che ho usato è “carcere”. Sono un cantautore napoletano, mi esprimo in due lingue: l’italiano è quasi una lingua straniera» (Andrea Scanzi) [Fat 25/3/2012].
• «Io scrivo sul sociale, vedi canzoni come Non mollare mai o Non c’è vita da buttare. Ho anche letto Gomorra di Saviano. Non mi ha raccontato nulla che non sapessi e non avessi già vissuto sulla mia pelle. Per i giovani di quelle parti due sono le vie d’uscita, scappare oppure... Il boss nei vicoli è una star come i cantanti. E il ragazzino diventa un suo fan perché vuol diventare come lui. Ignorando che un malavitoso o va in galera o viene ammazzato o a un certo punto perde tutto quello che ha. Insomma, alla fine è una strada senza uscita».
• «Musicalmente sono un tipo molto esigente: sul palco cerco di portare sempre tanta qualità, non mi va di arrivarci “arrangiato”. Ho sempre avuto con me dieci o undici musicisti, mediamente. Soprattutto, perché io non vado in tournée semplicemente a lavorare, ma a suonare. È cosa ben diversa… » [Valenti, cit.].
• «Una volta a Sanremo Vasco Rossi mi disse “Gigi, io e te siamo il bianco e il nero, in mezzo è tutto grigio”, questa cosa mi ha fatto riflettere, lui da grande poeta. Poi ho capito cosa voleva dire: che comunque Gigi D’Alessio o si ama o si odia c’è poco da fare. E spesso chi lo odia è perché non lo conosce, non solo musicalmente, anche come persona» (a Rudy Zerbi) [musica.virgilio.it 28/6/2013].
• «Non sopporto che si dica che sono un Pulcinella che ce l’ha fatta. Dietro il mio successo ci sono 10 anni di conservatorio e la scrittura di più di 1000 canzoni» (Gianni Poglio) [Pan 12/11/2009].
• «Io arrivo dai matrimoni, non mi spaventa nulla. Una domenica di tanti e tanti anni fa, ho cantato a sedici cerimonie» (Alessandro Ferrucci) [Fat 8/6/2015].
• Non parla inglese: «Per me anche l’italiano è una lingua. Io penso in napoletano, sogno in napoletano e quindi il passaggio all’italiano è di fatto una traduzione. Se poi ci mettiamo pure l’inglese, la cosa si complica».
• «In questi anni mi hanno accollato di tutto, anche del cocainomane, ma non ho mai acceso una canna, e solo per paura, la curiosità c’è» (Ferrucci, cit.).
• «Di politica capisco poco. Casini mi adora, Rutelli mi chiama “Gigetto”, Fini mi chiede di tenerlo sotto braccio così fa bella figura. A Bossi ho regalato una chitarra. I Ciampi – e Papa Wojtyla – l’incontro più bello. E la signora Bertinotti. E Orlando. E Santoro: in privato mi ha detto che mi stima» (ad Andrea Scanzi, cit.).
• Quattro figli. Dall’ex moglie Carmela Barbato (sposata nel’86): Claudio (1987), che nel 2007 gli ha dato una nipotina, Ilaria (1992) e Luca (2003); dalla sua compagna Anna Tatangelo: Andrea (2010). «Anna? Ha 20 anni sulla carta, 40 in testa e cucina con l’esperienza di una vecchia di 90» (nel 2007). «Quando ho conosciuto Gigi era l’uomo più antipatico, esuberante che avessi mai incontrato. Lui ha l’atteggiamento di uomo che strafà, che capisce sempre tutto lui e, invece, poi ho scoperto che dietro la maschera di artista pieno di sé si nascondeva una bella persona» (Giada Valleriani) [gossipetv.com 19/11/2013].