Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Paolo Hutter

• Torino 3 luglio 1952. Politico. Giornalista. Già leaderino del 1968 al liceo Gioberti, nell’estate del 1973 in Cile, fu arrestato e detenuto nello Stadio nazionale ed esordì con i diari della sua esperienza. Dal 1975 con Lotta continua ai microfoni di Canale 96, poi a Radio Popolare. Dal 1985 al 1997 fu consigliere comunale a Milano (celebrò simboliche nozze a 10 coppie gay il 27 giugno 1992 in Piazza della scala) e dal 1999 al 2001 assessore all’ambiente per i Verdi a Torino. Nel 2008 candidato al Senato con la Sinistra l’Arcobaleno («mi presento come ambientalista, come gay e come cittadino che crede all’importanza dei diritti e alla necessità di una rappresentanza anche di sinistra»).
• Nel 2003 ha pubblicato Diario del Cile 1973-2003 (Il Saggiatore). Nel 2008 ha collaborato al libro Fausto e Iaio trent’anni dopo (Costa e Nolan), raccolta di testimonianze sulla morte dei due giovani Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, uccisi a Milano nel 1978.
• Fu direttore del settimanale Erba dei Verdi, chiuso dopo poco. Dal 2002 dirige il notiziario online ambientalista ecodallecitta.it dal 2002.
• Ha un blog su ilfattoquotidiano.it
• Con il compagno Paolo Oddi («dura da tanto, da oltre 20 anni»), furono la prima coppia a iscriversi al registro comunale delle unioni civili. «Sono contento, questa volta non celebrerò, ma diciamo che sarò “celebrato”».
• «Le mie velleità giornalistiche hanno avuto due grosse spinte, o battesimi del fuoco: il colpo di stato in Cile in cui sono stato coinvolto e arrestato dai militari, di cui ho scritto più volte; e la nascita delle radio libere di informazione in cui mi sono tuffato nel ’75, abbandonando il quotidiano Lotta continua che mi stava stretto.»