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 2012  maggio 30 Mercoledì calendario

Biografia di Alfonso Iozzo

• Torre di Ruggiero (Catanzaro) 31 agosto 1942. Banchiere. Ex presidente della Cassa Depositi e Prestiti. Membro del Comitato centrale movimento federalista europeo. «Il mio ciclo biblico non è di sette, ma di sei anni. Ho sempre cambiato. Io sono un builder e non un runner. So costruire e non gestire».
• Laureato in Economia e commercio a Torino, ventenne entrò nella compagnia Sanpaolo. Capo della Direzione studi, poi del Dipartimento estero, quindi vicedirettore generale, nel 1992 con la riorganizzazione della banca legata alla trasformazione in spa divenne condirettore generale e poi, nel 1995, direttore generale della holding Gruppo Bancario Sanpaolo. Dal febbraio 1995 segretario generale della Compagnia di San Paolo, poi amministratore delegato (2001-2006). Dal 1995 al 1997 fu vicepresidente dell’Abi.
• Conserva un articolo del Mondo (18 maggio 2001) che lo descriveva come «silenzioso, preparato. Il dottor Sottile del Sanpaolo» (fotocopie pronte da distribuire alla bisogna). Banchiere all’italiana, «sa come sopravvivere ai cambiamenti d’umore degli uomini di partito. Non a caso ama citare Macchiavelli, anche se i suoi nemici dicono di intravedere in lui la silhouette di Rasputin. E sempre non a caso, da federalista convinto qual è dalla giovane età, si riconosce nel solco di Mario Albertini. Il professore più incline alla mediazione, al ruolo di suggeritore rispetto al puro Altiero Spinelli che sosteneva la necessità di schierarsi in campo aperto. E perché no, poco italianamente, di contarsi davvero. Nelle uscite pubbliche e nelle, non certo numerose, interviste non si rintracciano suoi giudizi di parte. Certo, in politica non si affanna a smentire di essere vicino ai diesse. In particolare a Fassino: “Con Piero siamo amici di infanzia”. Ma poi precisa: “Io sono federalista autonomista. Libero dunque di avere rapporti con chiunque purché sia europeista convinto”. Un colpo di qua, un colpo di là. Molto banchiere, molto italiano. Tra gli amici Antonio Padoa-Schioppa, e quindi il fratello Tommaso, gli economisti Angelo Tantazzi e Filippo Cavazzuti, Paolo Onofri e quindi Romano Prodi e Riccardo Franco Levi» (Federico Monga).
• L’Atlante delle banche leader 2007 (in edicola insieme a “Mf/Milano Finanza” e “Italia Oggi”) lo mise al 7° posto tra i banchieri più pagati del 2006 (4,87 milioni).