28 maggio 2012
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Biografia di Maria Luisa Busi
• Milano 24 marzo 1964. Giornalista tv. «Sui teleschermi si presenta sempre serissima, ma garantisco che talvolta sorride» (Clemente Mimun). Alcune esperienze professionali in radio e tv private, nel 1991 fu assunta dalla Rai, dove ha ottenuto grande successo con la conduzione del Tg1, prima quello delle 13 e 30 poi, a furor di popolo, quello delle 20.
• «Si fa le ossa a Videolina e in altre televisioni private della Sardegna, dove viveva con la famiglia. In tv, col suo bel volto da madonna, viene bene, ma non disdegna né carta stampata né radio. Con il tesserino di giornalista professionista in tasca, si trasferisce a Roma e si iscrive a Giurisprudenza e a Psicologia. Nell’89 ha il primo contatto con la Rai: programmista regista a Unomattina» (TvSette).
• Dal 2002 al 2006 lavora sotto la direzione di Mimun: «Va in onda in grande spolvero, con abiti ricercati, anche se non griffati, raramente con gli orecchini, comunque dopo una robusta seduta di trucco e parrucco. Alla riunione di sommario, invece, arrivava sempre vestita in modo dimesso, con occhiali scuri e aria sofferta, Quasi tutti i mali del mondo si fossero riversati su di lei. È l Maria Luisa Busi che ho conosciuto io, con la quale ho tentato vanamente di lavorare per quattro anni e mezzo» [Clemente Mimun, Ho visto cose, 2012]
• Quella volta che tornò al Tg1 dopo la maternità e fece inviare dal suo legale un lettera a Mimun nella quale chiedeva dove fossero finite alcune carte e cassette che aveva lasciato sulla sua scrivania: «Penserà mica che sono il portiere della Busi?» rispose il direttore all’avvocato.
• Il 14 ottobre del 2006 fece scalpore un suo editoriale contro lo stupro, pronunciato durante il Tg1 delle 20. La Busi interruppe la normale conduzione e fissando la telecamera chiosò la decisione del Consiglio d’Europa di proporre risarcimenti economici per le violentate con un discorso di cento secondi che cominciava con le parole: «Temiamo che non basti». Aveva espresso quegli stessi concetti la mattina, durante la riunione di redazione, al direttore del Tg1, Gianni Riotta. Alla fine del suo intervento, Riotta la invitò a ripetere quei concetti durante la sua conduzione del tg serale.
• Brusca, molto riservata. Quando un giornalista le chiede un’intervista risponde: «Io le interviste le faccio, non le do».
• Nel 1998 interpreta se stessa nel film Gallo cedrone di Carlo Verdone.
• Il sultano del Brunei le offrì 600 milioni a settimana e una corona d’oro, zaffiri e diamanti per portarsela nell’harem [Ami n° 13 del 27/3/2002].
• Sposata col giornalista Riccardo Chartroux (il 24 giugno 2004 nella chiesa di Sant’Agostino a Roma, li ha uniti in matrimonio don Ciotti). Alla prima figlia Beatrice, nata nel dicembre 2003, la coppia ha dato una sorellina di nome Luce negli ultimi mesi del 2007.
• Contestata all’Aquila, dove si trovava per girare un servizio, al grido di “Scodinzolini, scodinzolini”, replica: «Io sono qui per fare il mio lavoro onestamente e non posso rispondere dell’informazione a livello generale che il Tg1 ha fatto nel corso di questi dieci mesi dal terremoto» (Silvio Buzzanca) [Rep, 23/2/2010].
• Nel 2010, in polemica col direttore Minzolini, decide di “togliere la propria faccia dal video” e lascia la conduzione del Tg1 delle 20, per poi condurre su Rai Tre il programma intitolato Articolo 3, sospeso dopo quattro puntata per lo share troppo basso (poco sopra il 4%).
• Nel novembre pubblica il suo primo libro, intitolato Brutte notizie. Come l’Italia vera è scomparsa dalla tv (Rizzoli).
• Torna al Tg1 sotto la direzione di Mario Orfeo, direttore dal novembre 2012. Prende il posto di Monica Maggioni, passata alla direzione di Rai News 24, come caporedattore centrale di Tv7 e degli speciali del Tg1.