28 maggio 2012
Tags : Mauro Buscaglia
Biografia di Mauro Buscaglia
• Pisano (Novara) (4 giugno 1946-28 dicembre 2012). Medico. Ginecologo. Primario dell’ospedale San Carlo. Almeno cinquemila interruzioni di gravidanza sulle spalle. «Sono costretto ad andare avanti. I neolaureati sempre più spesso non ne vogliono sapere».
• «È il 1971 quando Buscaglia entra in Mangiagalli, la clinica dove sette anni più tardi verrà eseguita la prima interruzione di gravidanza legale (e dove nel 2004 è stato introdotto uno dei primi codici di autoregolamentazione d’Italia per abbassare il limite degli aborti terapeutici alla 22a settimana). Una laurea in medicina appena conquistata, il primo lavoro scientifico che gli viene affidato è un’indagine sulla mortalità delle donne. Un dossier da elaborare cartelle cliniche alla mano. “Così scoprii che l’aborto clandestino era la terza causa di morte dopo le emorragie e l’ipertensione. Poco dopo entrai nella pattuglia dei giovani medici che si battevano per la legalizzazione delle interruzioni di gravidanza”» (Simona Ravizza).
• «Dagli aborti con la pinza ad anelli a quelli con il metodo karman, ogni volta è stato un dramma interiore. E lo è ancora, anche e soprattutto, perché tra i giovani medici milanesi cresce il rifiuto di eseguire le interruzioni di gravidanza. Ma davanti agli scrupoli di coscienza la mia testa ritorna sempre indietro agli Anni Settanta. Alle immagini delle donne che arrivavano in ospedale con l’intestino estirpato dalle mammane durante gli interventi clandestini. Ogni volta ritrovo la forza per andare avanti».
• Nel 1993, insieme ad altri colleghi, è accusato e poi scagionato dall’accusa di avere eseguito, in violazione alla legge 194, aborti tardivi su 141 donne minorenni.
• Si esprime in modo non contrario, ma critico, rispetto all’aborto con la pillola Ru486: «Nell’aborto chirurgico le donne possono condividere il peso della loro decisione con il medico che esegue materialmente l’intervento; con la Ru486, invece, sono giocoforza più sole». (Simona Ravizza) [CdS, 2/4/2010]
• Il 7 dicembre 2012 riceve l’Ambrogino d’oro.